18/52: Tristezza e malinconia abitano i tuoi ricordi? Trasformali in benzina per il tuo benessere
Avere in testa un frame sulla felicità che ci porta ad immaginare la vita perfetta satura di belle emozioni, ci porta inevitabilmente a rimanere delusi e amareggiati. Nell’articolo vogliamo evidenziare come tristezza e malinconia possano essere trasformate in benzina per il nostro benessere. Nel testo anche 2 esercizi per cambiare prospettiva.
Vivere di rimpianto, tristezza e nostalgia
La mente è strana. Ci accadono tante cose belle ma le classifichiamo come normali; e poi arrivano quelle meno belle e le definiamo come disastrose. E non solo. Le lasciamo rimbalzare nei nostri circuiti mentali col risultato di amplificare le situazioni, peggiorare le reazioni e le ingrandire le conseguenze. Cone conseguenza, viviamo tristemente pensando di essere sfortunati, di non essere capaci e di non meritare.
E poi ci sono i ricordi del passato. Li sentiamo vivi con il loro carico nostalgico e triste del tempo andato, di ciò che allora facevamo, di ciò che oggi non è più. Della gioia che provavamo, delle opportunità che avevamo e delle possibilità che abbiamo sprecato. “Ah se avessi fatto…” ci raccontiamo, “Ah come era bello allora, non come oggi…”
E quando lo sguardo va al futuro lo liquidiamo con un “Di male in peggio, dove andremo a finire di questo passo?”
Le emozioni sono indicatori della strada verso il benessere
Classifichiamo le emozioni che proviamo in positive o negative a seconda dei processi mentali che le generano, a seconda delle convinzioni e delle esperienze che utilizziamo per leggere la vita. Diversamente gli studi scientifici indicano che le emozioni rivestono sempre una utilità e noi le percepiamo a seconda dello stato d’animo e della prospettiva in cui scegliamo di viverle. Esse in realtà hanno il ruolo fondamentale di indicarci i nostri bisogni.
Nello studio “How Emotions Are Made: The Secret Life of the Brain”, Lisa Feldman Barrett, sostiene che le emozioni sono costruzioni attive del nostro cervello, piuttosto che reazioni automatiche a stimoli esterni. Questa prospettiva suggerisce che possiamo trasformarle, siano esse potenzianti o depotenzianti, attraverso un processo di consapevolezza e regolazione.
Le emozioni portano la Vita in una continua danza all’interno la sua dualità. Così esistono paura e coraggio, forza e debolezza, vita e morte; nelle pieghe della fatica trovi il seme dell’energia, in quelle della tristezza c’è la sorgente della gioia e nella disperazione è presente il motore di una nuova speranza. Non sei dunque in balia delle tue emozioni, ma puoi influenzarle attivamente. Quando senti un’onda depotenziante carica di ansia, rabbia o tristezza devi solo ricordare che essa non è una reazione incontrollabile che arriva, ma piuttosto il frutto delle tue costruzioni mentali e come tali, essa va attraversata, trasformata e rimodellata per diventare benzina che costruisce un futuro carico di benessere.
Consapevolezza e autoregolazione
Quante volte l’arrivo di una emozione depotenziante ha di netto colorato la vita di una tonalità di grigio intenso? Quando il mondo sembra crollarti addosso attivare il pulsante “Consapevolezza ON” è l’azione migliore che puoi mettere in campo. Seguimi nell’esercizio qui sotto riportato.
Accogli l’emozione che arriva.
Quando un emozione faticosa arriva d’improvviso a farti lo sgambetto e ti porta in un sentire carico di impotenza, rabbia, disperazione o altro, non ti resta che fermarti ad osservare il momento.
Connettiti con il tuo sentire con una respirazione lenta che ti aiuti ad attivare il sistema nervoso parasimpatico; mentre lo fai chiediti “Cosa sto sentendo ora?” e lascia che il tuo corpo evidenzi tutte le sensazioni che stai provando
Continua a respirare lentamente e chiediti ancora: “A cosa è dovuto questo sentire? Da dove nasce?” e attendi che altre risposte arrivino a rendere il quadro della situazione più chiaro
Fai ancora qualche respiro e poi poniti ancora una domanda: “Quali altre sensazioni muove questo sentire, di che cosa ho bisogno?” e lascia che ora le risposte arrivino dalla tua pancia
E ancora respira per entrare in connessione con il tuo cuore: “Cosa posso fare, io, ora per migliorare questo mio sentire?”
Termina con qualche ciclo di respiro: nell’inspiro puoi suggerire a te stesso “Inspiro tranquillità” e nell’espiro “lascio andare ciò che non è importante”
Osservare in profondità un’emozione e trarre le informazioni che è venuta a portarti sulla tua temperatura emozionale del momento è un buon inizio. Allenando la consapevolezza di ciò che senti puoi capire come attraversare al meglio il momento e come trasformare le tue sensazioni in benzina per un nuovo benessere.
Trasforma tristezza e malinconia in benzina per il benessere
La vita a volte ci immerge in una percezione nostalgica del passato che risulta essere più bello e più carico emotivamente del presente. In esso rivivono persone e situazioni che con l’andare del tempo si son modificate e, a volte, son venute meno. Ecco allora che la tristezza e la nostalgia tendono a lasciarci quell’amaro in bocca. Riprendendo il filo delle costruzioni mentali possiamo, a partire da ciò che proviamo, regolare le emozioni che sentiamo e trasformarle in sensazioni più serene ed arricchenti. Come fare? Seguimi nell’esperienza qui sotto e trasforma la tristezza e la malinconia in benzina per il tuo benessere.
Rinnova la bellezza
Prenditi un pò di tempo oggi per portare il seme del coraggio nel cuore e rivivere in chiave potenziante alcuni eventi passati. Eventi di cui senti tristezza, malinconia, mancanza. Con il tuo quaderno in mano, con una musica che ti porta serenità e magari un pò d’aria fresca sul viso, preparati a rivivere le storie apparentemente chiuse in un proseguo denso di serenità e gratitudine.
Disegna una griglia fatta di una o più righe (deciderai tu quante, a seconda del numero di eventi che rivisiterai) e di 4 colonne (la prima: “eventi/persone che ci mancano”; la seconda: “eredità lasciata”; la terza: “sento gratitudine per…”; la quarta: “cosa posso fare per mantenere viva quella memoria/attività ora”).
Ritrova ora una situazione del tempo passato di cui senti malinconia e tristezza. Man mano affiora nella tua mente lasciati inondare dal suo carico emozionale, accogli il tuo sentire nel cuore e, se c’è, lascia che qualche lacrima scivoli dolcemente sul viso. Pensa alla situazione che hai vissuto, a tutta la bellezza che rappresentava, al significato profondo che ha avuto per te. Scrivi nella prima colonna l’evento/persona a cui ti riferisci e poi passa a descrivere in cosa quella situazione è stata importante per te, cosa ha forgiato dentro di te, cosa ti ha lasciato in eredità.
E poi, fermati ancora qualche istante per sentire ed esprimere gratitudine nei confronti di quell’esperienza/presenza che tanto ti ha dato nella vita, per ringraziare di aver avuto la possibilità di viverla.
Infine dedica un momento per definire quali azioni oggi puoi compiere per onorare e ricordare quel tempo o quella persona. Sentirai il tuo cuore gonfiarsi di soddisfazione, serenità e gratitudine: esse saranno benzina per le azioni che sceglierai per il tuo futuro.
E allora…
“Quando ti viene nostalgia non è mancanza. È presenza di persone, luoghi, emozioni che tornano a trovarti”
Erri De Luca
imparare a dare letture utilizzando una diversa prospettiva permette di attraversare le emozioni che sentiamo faticose, aiuta a ridurne l’intensità e la durata e ci permette di trasformarle in benzina per un maggior benessere.
Che sia una felice settimana di trasformazione delle emozioni; se ti va puoi giocare con noi e raccontarci sui nostri canali social i tuoi #ricordifelici. E diventerai benzina che porta benessere per chi ti leggerà.
Ti aspettiamo con gioia.
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Non ti basta? Vuoi ulteriore materiale per approfondire?
* Bibliografia
Puoi leggere Fai fiorire la tua vita di Martin Seligman
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