Riflessioni di fine anno in RSA

Siamo a fine anno ed è tempo di bilanci. Come professionista della Cura e della Relazione, se rivogli lo sguardo al 2024 cosa vedi? Quali domande ti poni per ripercorrere tutti questi mesi accanto ai residenti? Ti chiedi che cosa hai fatto accadere di speciale per i residenti? E per i colleghi e i familiari?
Riflessioni su quanto il tuo ruolo è importante nella vita degli altri.
Nella Residenze per anziani in cui lavori, il tuo ruolo è fondamentale nel garantire il benessere e la qualità della vita dei residenti. Non solo hai cura dell’assistenza sanitaria e pratica, ma sei anche un pilastro emotivo e sociale per ogni persona che prendi a cuore, per i familiari e per i tuoi colleghi.
La tua capacità di generare e nutrire relazioni significative è cruciale in molteplici aspetti.
Presenza, ascolto, competenza emozionale.
Potresti essere il primo a notare cambiamenti nell’umore o nel comportamento dei residenti. Offri conforto, ascolto e sostegno, aiuti i residenti ad attraversare sentimenti di solitudine, ansia o tristezza e trasformarli con la tua presenza, in una relazione di reciprocità in cui anche la tua vulnerabilità di fronte al dolore, alla malattia, alle sfide quotidiane viene messa in gioco.
Creazione di un ambiente in cui si respira aria di casa.
Le RSA diventano la nuova Casa per molti persone che ti vengono affidate. Nelle tue riflessioni rivolgi l’attenzione alla responsabilità del tuo contributo nel creare un ambiente accogliente e sicuro, dove i residenti si sentano parte di una comunità. Le piccole attenzioni quotidiane e i gesti di gentilezza fanno una grande differenza nella qualità della vita.
Connessione con le famiglie.
Sai benissimo che quando viene accolto un residente, la connessione e una relazione positiva con i familiari è fondamentale nella cura e per il benessere. Sei chiamato ad accogliere con rispetto il sentire dei familiari che desiderano il meglio per il proprio caro. E tu sei lì anche per alleviare preoccupazioni e costruire fiducia, giorno dopo giorno.
Quali riflessioni per il team?
Hai la consapevolezza che il lavoro nelle RSA richiede la tua proattività e una collaborazione costruttiva con gli altri professionisti. Se manca questo aspetto, sai benissimo che l’impatto sarà sulla qualità di vita del residente. Quando il team lavora bene e in sinergia c’è crescita, del singolo professionista e della squadra, assicura e garantisce che ogni residente possa avere Buona Cura.
Il tuo sguardo è rivolto alla persona.
Residente, familiare, collega, il tuo sguardo è capace di vedere la persona. Grazie al tuo incontro occhi negli occhi, quante volte le persone hanno potuto sentire di esistere? Quanti sorrisi hai acceso? Grazie al tuo sguardo accendi la scintilla che fa brillare l’identità delle persone, che illumina l’unicità del residente con una propria storia, desideri, preferenze e necessità.
Sono queste le riflessioni e i passi in cui abbiamo voluto accompagnarti con gli articoli di quest’anno. Per poter arrivare ora a celebrare e custodire i momenti più belli che hai condiviso con i residenti, con i loro cari e con i colleghi. Cosa ha reso di valore il tempo con loro? È il tuo bottino emozionale che nutre il tuo divenire un professionista migliore. È il momento anche di ripercorre le sfide, per prendere consapevolezza di cosa ha o non ha funzionato e cosa si può migliorare il prossimo anno.
Gratitudine: riflessioni su un anno ricco di gesti significativi.
Dedica un tempo di riflessione rivolto ai piccoli grandi momenti che hanno lasciato una traccia nel tuo cuore. Come professionista della Cura e della Relazione in RSA, hai vissuto e creato momenti di inestimabile valore umano. Ripercorri gli atti di gratitudine che ti hanno arricchito, commosso e motivato nel tuo lavoro quotidiano. Chiudi gli occhi e torna lì per un attimo:
- alle carezze: quella volta in cui un residente, con un semplice gesto di affetto, ha appoggiato la sua mano sulla tua in segno di gratitudine, che ti ha stretto la mano per dirti che aveva fiducia in te. Quel tocco delicato ha espresso più di mille parole.
- agli abbracci: il momento in cui un residente, grato per la tua presenza, per ciò che hai fatto accadere, per averlo consolato e sostenuto, ti ha abbracciato con tenerezza.
- ai sorrisi: ogni giorno, i sorrisi dei residenti sono il miglior ringraziamento. Pensa a tutte quelle volte in cui un tuo gesto ha illuminato il vostro viso e portato leggerezza, calma, sicurezza;
- alla pausa caffè: i breack di rigenerazione condivisi con i colleghi, preziosa boccata d’aria capace di rendere più leggera una giornata intensa, e guardare al di là delle sfide per fare accadere il meglio.
- alla sostituzione per un turno di lavoro: guarda a quella volta in cui un collega si è offerto di coprire il tuo turno, permettendoti di riposare o di affrontare un impegno personale.
- alle parole incoraggianti nei momenti sfidanti: parole gentili e di incoraggiamento, una mano sulla spalla che ti ha restituito energia e motivazione per andare avanti anche nelle giornate più dure.
- alle parole di gratitudine dei familiari per come hai avuto cura del loro caro: le parole di ringraziamento da parte dei familiari per la tua dedizione e attenzione ai dettagli nella cura dei loro cari sono state un balsamo per l’anima. Il ringraziamento per il supporto nei momenti difficili vissuti dai familiari che hanno sentito prezioso il tuo conforto e la tua presenza è stato profondamente toccante. Questi momenti ti hanno ricordato l’importanza del tuo lavoro.
Speranza per il futuro.
Ogni singolo gesto di gratitudine, piccolo o grande che sia, è un riconoscimento del tuo impegno e del valore del tuo lavoro. Questi momenti ti hanno dato la forza di continuare a offrire il meglio di te, giorno dopo giorno. Guardando al 2024, è importante coltivare e ricordare questi atti di gratitudine, che sono il cuore pulsante della tua professione e permettono di costruire speranza per il futuro. Così mentre celebri e festeggi le meraviglie che hai fatto accadere, cominciano a germogliare le intenzioni per il nuovo anno.
Riflessioni per il 2025
Coltivare la speranza diventa allora una competenza fondamentale per ogni professionista. La speranza non si riduce all’aspettativa di tempi migliori, ma la chiave che ti rende protagonista e costruttore del tuo tempo, è un potente motore che guida le azioni ed è un faro concreto per superare le difficoltà. Come? Secondo la visione della speranza di Snyder, essa si basa su tre componenti chiave: risultati, percorsi e motivazione. Voglio lasciarti una traccia che parte dalla domanda: cosa voglio fare accadere il prossimo anno? E poi segui questi passi:
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definisci mete chiare
stabilire obiettivi chiari e realistici è il primo passo per coltivare la speranza. Per i professionisti della cura in RSA, questo può significare migliorare la qualità della vita dei residenti, adoperarsi per la scontenzione, sviluppare nuove competenze o rafforzare le relazioni con i colleghi e le famiglie;
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pianifica il percorso per arrivare al risultato
identificare i percorsi per raggiungere i propri obiettivi è essenziale. Questo implica pianificare le azioni, le tempistiche necessarie e prevedere eventuali ostacoli. Ad esempio, come personalizzare la stanza del residente, conoscere la storia di vita per creare esperienze non infantilizzanti, ma di valore per la persona;
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prevedere gli ostacoli per superarli
la capacità trovare nuove strade quando si incontrano difficoltà è fondamentale. Mantenere una mentalità aperta e pronta al cambiamento aiuta a superare gli ostacoli imprevisti;
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tieni alta la motivazione
è ciò che ci spinge a raggiungere risultati anche di fronte alle difficoltà. Per i professionisti della cura, questo può significare trovare ispirazione nei residenti, nei colleghi e nelle proprie passioni;
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celebra i traguardi
ogni obiettivo raggiunto, anche il più piccolo, è un passo avanti e merita di essere celebrato. Questo crea un ciclo positivo di gratificazione e motivazione. Il sostegno reciproco tra colleghi è cruciale per mantenere alta la motivazione. Condividere le sfide e festeggiare i successi con altri professionisti aiuta a rafforzare il senso di comunità e appartenenza.
La speranza è una forza vitale che ci sostiene nei momenti difficili e che orienta a costruire un futuro migliore. Coltivare la speranza attraverso obiettivi chiari, percorsi ben pianificati e una forte motivazione ci permette di rivolgere lo sguardo al nuovo anno con fiducia e ottimismo. Come professionista della cura, la tua capacità di infondere speranza nei residenti, nei colleghi e nelle famiglie è un dono prezioso che contribuisce a creare un ambiente di sostegno e crescita reciproca.
Stiamo per iniziare un nuovo viaggio e non possiamo permetterci di partire impreparati. Allena consapevolezza e intenzionalità, Prendi in mano il tuo Tempo: un percorso necessario. Iscriviti subito inviando una mail a info@letiziaespanoli.com e inizia a costruire il tuo nuovo anno con intenzionalità e fiducia.
Approfondimenti
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- Può la gratitudine migliorare la nostra salute? Sperimentare è il verbo giusto per divenirne consapevoli. Scoprilo leggendo l’articolo a questo link
- È tempo di fermarci, di aprire gli occhi e scoprire la gratitudine verso noi stessi e verso il mondo nel suo insieme. Ascolta questo podcast
- La speranza è quella corda invisibile che ci lega al domani. È il verbo del fare, scopri di più qui