Demenza: cibo e buon sonno in autunno
La scelta della nutrizione per la persona con demenza può favorire la sua serenità? E’ possibile agire sui disturbi del comportamento anche a partire dal cibo? È possibile attraverso la cena creare un miglior rilassamento e migliorare la qualità e quantità del sonno?
Mai come in questi anni la comunità scientifica ha riflettuto sull’importanza della nutrizione e sul suo effetto per il benessere e la salute. Il cibo ha ripercussioni biochimiche e può diventare uno strumento anche per la gestione di stati che normalmente individuiamo come “psicologici”. Ecco allora i menù per la depressione, l’ansia, lo stress post traumatico, la concentrazione, la memoria, il ritmo sonno veglia – Letizia Espanoli
Cibo: una scelta preziosa per il corpo e per la mente
Ogni pasto della giornata è un invito a connettersi con la propria salute e il proprio benessere, ciò che si sceglie di mangiare è una scelta preziosa per il corpo e anche per la mente. Alcuni alimenti, sono “Miracoli della natura”: gli antiossidanti presenti nei mirtilli, come i polifenoli e le antocianine, hanno effetti positivi sulla funzione cognitiva e sulla protezione del cervello dall’invecchiamento.
Le ricerche indicano che il cibo che offriamo alla persona con demenza può diventare l’inizio di una notte insonne, oppure può renderla più serena e in grado di lasciarsi andare ad un sonno ristoratore. Scegliere per la persona con demenza il tipo di alimenti da inserire nel suo menù serale è importante. I cibi non sono interscambiabili tra loro, ma bisogna tenere in considerazione alcuni aspetti fondamentali.
Cosa accade con il sovraccarico di alcuni tipi di cibo?
Prima di tutto è necessario sostenere l’attività epatica e intestinale, perché può essere evidente e soprattutto frequente il problema della costipazione. Si dovranno scegliere quindi in modo strategico le verdure che possono dare risultati efficaci e tenere in debita considerazione l’attività renale. Se troppo stimolata o con il sovraccarico di alcuni elementi, in particolar modo con alcuni sali minerali, potrebbero insorgere dei problemi. Ad esempio la mattina la persona potrebbe risvegliarsi con mani e piedi gonfi, con le borse sotto gli occhi: questi sono tutti segnali di una cattiva gestione dell’acqua durante la notte. Dovremo, soprattutto nelle persone che presentano agitazione e insonnia durante la notte, sostenere il riposo attraverso l’introduzione di alimenti neurosedativi.
Gli spuntini
Gli spuntini sono le piccole pause che riforniscono la giornata di energia e possono trasformare momenti ordinari in esperienze straordinarie di gusto e benessere.
Sai perché sono così importanti? Hanno la funzione di mantenere stabile la glicemia prevenendo attacchi di fame. Uno spuntino funzionale è quello preparato con frutta fresca di stagione con buccia edibile e frutta secca a guscio: un’eccellente fonte di fibre, acidi grassi monoinsaturi e proteine vegetali. È il binomio vincente per:
- il benessere dell’apparato gastrointestinale
- aumentare la sensazione di sazietà
- rallentare il picco glicemico raggiunto dopo la digestione
- rendere più lenta la digestione
- favorire il transito intestinale
E il caffè?
Meglio la mattina e comunque entro le prime ore del pomeriggio. Cosa succede nel corpo quando beviamo un caffè?
Ci vogliono circa 45 minuti per assorbire completamente una tazzina di caffè, ma già dopo 30 minuti il livello di caffeina nel sangue raggiunge il picco massimo.
Nei giovani viene dimezzato dal circolo in 3-4 ore mentre, negli adulti occorrono 5-6 ore, negli anziani, e nei bambini, ce ne vogliono anche 8-10; la sua eliminazione viene influenzata da fumo, malattie e dall’assunzione di alcuni farmaci.
Tenere un diario per comprendere quanta caffeina è ancora in circolo la sera può essere utile. Ecco alcuni suggerimenti di riferimento per il conteggio saranno: 200 ml di caffè americano ne contengono circa 90 mg, una tazzina di caffè e una bevanda energetica media 80 mg, una lattina di coca cola da 33 cl 50 mg , una tazza di the 40 mg e una barretta di cioccolato fondente da 50 gr 25 mg.
Cosa preparare per la cena?
Possiamo utilizzare l’aglio per saltare la verdura: alimento che, oltre ad vere proprietà antibatteriche, ha un effetto sedativo, favorisce l’addormentamento e aiuta a riposare meglio, ma allo stesso tempo ha molta efficacia anche sulla circolazione del sangue. In questo modo sfrutteremo l’azione naturalmente sedativa dell’aglio.
Altri elementi particolarmente utili sono tutta la famiglia delle cicorie, dalla catalogna all’indivia belga, che tra l’altro si caratterizza per un elevato apporto di inulina, fibra preziosissima che va a nutrire il microbiota intestinale (classificata come un prebiotico, il che significa che serve come nutrimento per i batteri benefici nel nostro intestino migliorando la salute del microbioma intestinale. Un microbioma sano è collegato a una migliore regolazione del sonno grazie alla comunicazione bidirezionale tra l’intestino e il cervello, nota come asse intestino-cervello. Migliorando la salute intestinale, l’inulina può aiutare a ridurre i livelli di stress e ansia, che sono spesso fattori che disturbano il sonno. Alcuni studi suggeriscono che i prebiotici come l’inulina possono influenzare i ritmi circadiani, contribuendo a migliorare la qualità e la durata del sonno).
Cibo e vitamine.
Sono molto importanti gli alimenti che forniscono vitamine del gruppo B, in particolar modo la vitamina B1 che risulta essere molto importante per il funzionamento del cervello e quindi la possiamo trovare nella frutta secca in guscio che si dovrà utilizzare sempre finemente tritata per le persone con disfagia.
Anche alcuni legumi sono molto utili la sera e possono essere preparati sotto forma di crema: le lenticchie hanno un ottimo effetto antistipsi e forniscono una buona quota di aminoacidi essenziali di cui abbiamo sempre bisogno per preservare la muscolatura e anche il funzionamento del cervello. Le lenticchie contengono ferro e tiamina. Gustose ed efficaci per il sonno ripassandole con olio, aglio, salvia e rosmarino, aggiungendo della curcuma a fine cottura. Per quanto riguarda le carni da accompagnare, meglio orientare la scelta verso le carni magre bianche, quindi pollo e tacchino.
Altre verdure da utilizzare in modo sapiente sono:
- il cavolfiore che può essere bollito e poi ridotto, ha un effetto molto sedativo
- le zucchine che e si possono cucinare trifolate, lesse o grigliate
- ottime anche alcune associazioni come il cavolfiore o il finocchio in besciamella, questo tipo di preparazione e aiuta il rilassamento ed è particolarmente appetibile per la persona con demenza.
Dall’altra parte sono il più possibile da evitare gli alimenti che possono creare agitazione:
- pesce (meglio se lessato e accompagnato da verdure con effetto sedativo)
- formaggi stagionati.
Idea per una cena autunnale che favorisce la digestione
Ecco alcune idee per una cena capace di aumentare i livelli di serotonina, eliminare i liquidi in eccesso, regolare il transito intestinale, reidratare la pelle, migliorare il sonno, restituire energia al corpo.
- Insalata di finocchi, sedano e arance rosse. I finocchi e il sedano hanno effetto depurativo e disintossicante, le arance forniscono vitamina C.
- Crema di zucca gialla. La zucca è ricca di acqua, fibre e carotenoidi utili per ripulire l’organismo.
- Carpaccio di salmone affumicato con erbe aromatiche. Il pesce fornisce omega 3 e aiuta la funzione epatica.
- Spezzatino di verdure miste al vapore. Cerca di usare cavolfiore, zucchine, carote e broccoli per beneficiare delle loro proprietà depurative.
- Riso venere saltato con piselli e zenzero. Il riso venere è integrale e lo zenzero stimola la digestione.
- Centrifugato di mela, carota e limone. Frutta e verdura formano un cocktail nutriente e disintossicante.
- Tisana depurativa a base di ortica, tarassaco e malva. Erbette epatiche e depurative.
Questi cibi e tipi di preparazione, oltre ad essere funzionali, possono rievocare gusti che appartengono alla storia di vita, e quindi allo stesso tempo rappresentano una carezza per la persona che vive con demenza. Ecco allora che il cibo, la scelta delle portate da servire, l’abbinamento degli ingredienti possono favorire il benessere e accompagnare con delicatezza a vivere con piacere il momento dei pasti – Debora Cantarutti
Questo articolo è stato scritto grazie ai preziosi consigli della dott.ssa Debora Cantarutti, laureata in Farmacia ad indirizzo fisiologico nutrizionale che ci ha condotti nel viaggio della Cibo-terapia.
APPROFONDIMENTI
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