HOME SWEET HOME
Potete giudicare quanto intelligente è un uomo dalle sue risposte. Potete giudicare quanto è saggio dalle sue domande.
(Naguib Mahfouz)
Mario è una persona di 70 anni che con-vive con la demenza, è accolto in un nucleo dedicato da un paio di anni, solitamente la notte riposa sereno nel suo letto.
Da qualche giorno ha frequenti risvegli notturni, gli operatori iniziano a porsi delle domande, farsi delle ipotesi: avrà sete? avrà fame? avrà dolore?
Nessuna di queste ipotesi sono valide, perché nonostante tutti questi bisogni vengano soddisfatti lui si continua ad alzare.
Solitamente la frase successiva che può venire in mente è: sarà il peggioramento della malattia? Avrà bisogno di farmaci per l’insonnia?
In questo nucleo c’è un equipe formata, che continua a porsi domande e ripensando ai comportamenti speciali e alle sue cause, hanno capito di non aver approfondito le cause ambientali.
E’ inverno e la stanza verso le 2 di notte si raffredda molto, infatti Mario esce a cercare luoghi più caldi.
Un intervento del manutentore e la temperatura nella stanza si alza di qualche grado, giusto per garantire il comfort e un ideale riposo notturno. Mario torna a dormire sereno tutta la notte.
Perchè ti ho raccontato del signor Mario?
Uno degli obiettivi del Sente-mente® project è quello di formare professionisti di cura in grado di farsi delle domande, strutturare assieme delle ipotesi, perché sappiamo che i comportamenti speciali sono un linguaggio della persona che convive con la demenza e non un sintomo di malattia
Oggi ti parlo nello specifico dell’ambiente, perché è una delle cause che possono scatenare i comportamenti speciali.
Per ambiente intendiamo quel luogo fisico in cui le persone vivono, sia esso il nucleo in una struttura o casa propria.
Le persone che con-vivono con demenza hanno bisogno di un luogo confortevole, meglio se non ci sono specchi perchè potrebbero scatenare comportamenti speciali. Le persone potrebbero non riconoscersi e avere la percezione che qualcuno sia entrato in casa.
Le finestre soprattutto nell’imbrunire hanno l’effetto specchio, quindi meglio avere delle tende che possano nasconderle.
A volte non si vogliono sedere sul water? Sai perché? Solitamente i servizi igienici sono bianchi e le persone che con-vivono con la demenza non riconoscono il colore bianco, vedono solo un buco e hanno paura di cadere, quindi si irrigidiscono e si rifiutano di sedersi. In inverno la tavoletta del water è fredda e non si siederanno volentieri ( a questo proposito ti invito a leggere il bellissimo post della felicitatrice Giorgina Saccaro sul gruppo FB Sente-mente per cargivers e persone che convivono con la demenza, che riguarda proprio l’esempio sopra descritto).
Come accennavo poco fa il colore bianco può non essere percepito, quindi dipingere di un colore tenue l’ambiente di vita come giallo, verde o azzurro, aiuta a riconoscere gli spazi.
Anche il pavimento deve essere di colore chiaro senza essere intervallato da parti più scure, perchè vengono percepite dalla persona che convive con demenza come un buco nel pavimento e quindi farà fatica a camminare in quel luogo.
Il rumore di un ambiente inoltre può cambiare l’umore della persona che con-vive con demenza.
Attenzione alla tv e alla radio. I telegiornali sono una delle cause di disagio dei nostri cari, anche programmi quali Forum, dove spesso la gente litiga.
L’ideale, se si vuole guardare un po’ di tv, è far vedere qualche film che sappiamo possa piacere alla persona, o qualche documentario di posti dove è stato particolarmente bene che sprigiona ricordi positivi.
L’ascolto di musica, ben selezionata che induce sia la persona che con-vive con la demenza che il cargiver a cantare assieme e ad accennare qualche passo di danza, produce nel corpo di entrambi ossitocina e endorfine, sostanze importanti per il benessere.
Come ci ricorda il signor Mario, è importante la temperatura dell’ambiente. Un ambiente troppo freddo o troppo caldo scatena comportamenti speciali che possono essere oltre all’insonnia, un cammino incessante, perché la persona è alla ricerca di qualche indumento per vestirsi oppure alla ricerca di qualcosa da bere per dissetarsi per il gran caldo provato.
Se la persona inizia a spogliarsi, può non essere un sintomo di disinibizione, forse ti sta solo dicendo che ha caldo!
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