La Cura a domicilio: Il respiro è più di un parametro/parte 2
L’incontro a domicilio con la persona che necessita di assistenza presuppone da parte del professionista la capacità di ampliare il proprio sguardo aldilà della persona che vive con una malattia e delle ragioni specifiche per cui è stato attivato il servizio domiciliare.
Entrare in una “casa” è accedere ad un mondo speciale, fatto di interazioni tra la persona e il suo ambiente famigliare composto da tutte le figure di riferimento per lei importanti, ma anche l’ambiente domestico, gli oggetti cari, i colori che caratterizzano gli spazi, gli odori che definiscono i luoghi e i suoni che accompagnano la quotidianità.
Il professionista domiciliare che ha a cuore il benessere della persona che convive con una malattia abbraccia ogni singolo aspetto del suo “mondo” per interagire all’interno dell’ambiente di vita, con interventi utili a favorire il benessere dell’intero nucleo famigliare.
Spesso sono proprio i famigliari che, vivendo una condizione di stress dovuto al senso di impotenza difronte all’avanzare della malattia di un proprio caro, hanno un particolare bisogno di attenzione e di cura fatta di ascolto e di accoglienza. Nel caso di persone che scelgono di stare accanto ad un loro caro che vive con demenza, allo stato di impotenza si sommano anche pensieri e convinzioni depotenzianti che lo stigma sociale riguardo questa malattia alimenta, favorendo stati di tensione e ansia.
Di quale strumento dispone il professionista per aiutare concretamente le famiglie, che attraversano il dolore della malattia di una persona cara?
Il professionista dispone di un gran numero di interventi ma forse non attribuisce loro l’importanza che meritano come ad esempio l’ educazione alla famiglia di una respirazione lenta e consapevole che le evidenze scientifiche mettono sempre più in risalto come efficace mezzo per ricondurre il corpo in uno stato di quiete. Negli stati di stress il respiro si accorcia concentrandosi nella parte alta dei polmoni. Si definisce respirazione “toracica” ed è caratterizzata dal fatto che, per compiere l’atto respiratorio, vengono attivati i muscoli intercostali, i quali permettono una distensione parziale della cassa toracica. Di conseguenza l’aria assunta ad ogni atto respiratorio è ridotta. Un tipo di respirazione ancora più “alta” associata a stati di ansia intensa, è quella “clavicolare” che coinvolge il movimento di spalle e clavicole, limitando ulteriormente la ventilazione.
Il tipo di respirazione che consente un maggiore scambio gassoso è la “respirazione addominale” che utilizza la parte inferiore dei polmoni includendo il muscolo diaframmatico il quale, abbassandosi durante la fase inspiratoria e innalzandosi nella fase espiratoria, crea un massaggio naturale agli organi interni. E’ un tipo di respiro che si può osservare solitamente nei bambini.
Ho accennato nell’articolo precedente, all’importanza di una respirazione completa, profonda, lenta e ritmica per garantire un apporto di ossigeno adeguato all’organismo e altri numerosi benefici che elenco di seguito.
Si definisce respirazione completa quella che include la zona addominale, toracica e clavicolare in grado di generare effetti benefici sia a livello fisiologico che mentale ed emotivo.
Sperimenta su di te questo esercizio per attivare ed associare i 3 tipi di respiro:
- Addominale: Appoggia una mano sull’addome, sotto l’ombelico, e ad ogni inspirazione, immagina di gonfiare un palloncino nel tuo ventre. Durante l’espirazione immagina di sgonfiarlo. Le spalle e il torace dovranno rimanere rilassati. Continua finché avrai la percezione di respirare con la pancia.
- Toracico: Prosegui l’esercizio appoggiando le mani ai lati del torace e dirigendo il respiro al centro del petto, a livello del plesso solare. Esegui respiri lenti e profondi mantenendo le spalle e l’addome rilassati.
- Clavicolare: Appoggia ora le mani sulle spalle e dirigi il tuo respiro in alto come se avessi due palloncini posti sotto il muscolo trapezio. Inspirando percepisci le spalle che si alzano ed espirando senti che si rilassano.
Concediti il tempo per sperimentare ed allenare la tua abilità di percepire come il respiro possa coinvolgere differenti parti del corpo e di come i vari tipi di respiro influenzino il tuo benessere.
Le persone di cui hai cura, che vivono con diversi tipi di diagnosi, sperimentano spesso stati di ansia e paura legati alla loro patologia, a stati acuti di dolore o all’incertezza sul futuro. I famigliari possono a loro volta vivere con preoccupazione la situazione e, spontaneamente, a causa degli ormoni legati allo stress che vengono prodotti, adottare un tipo di respiro accelerato e superficiale, quindi toracico o clavicolare.
Sarà anche tuo compito educare ad una respirazione addominale profonda come porta d’accesso al proprio luogo di calma interiore, spazio in cui rigenerarsi e guardare alla propria esperienza scevri da emozioni depotenzianti come paura o rabbia. Il respiro profondo è infatti capace di controllare i livelli di ansia agendo sul sistema nervoso parasimpatico che, stimolando il nervo vago, induce un rallentamento della frequenza cardiaca e la produzione dell’acetilcolina, neurotrasmettitore che riduce la tensione muscolare predisponendo il corpo alla concentrazione e alla quiete.
Se possibile invita la persona ad assumere una posizione seduta con il busto eretto, le spalle morbide e rilassate e le mani aperte appoggiate sulle cosce e, utilizzando l’analogia del palloncino che ti ho esposto pocanzi, accompagnala a percepire la presenza del proprio respiro sempre più in basso finché arriva nella zona addominale. Dedica qualche minuto a questo momento e ricorda alla persona l’importanza di fare pratica per acquisire questa abilità.
Una respirazione corretta produce degli effetti scientificamente dimostrati a vari livelli:
- Migliora circolazione sanguigna e linfatica
- Aiuta la digestione
- Rafforza il sistema immunitario
- Equilibra il sistema endocrino
- Favorisce l’eliminazione delle tossine
- Aumenta l’energia vitale
- Libera la mente
- Regola le emozioni
- Aumenta la consapevolezza di sé stessi
Benefici che aiutano le persone assistite e i loro famigliari ad attraversare con maggior serenità il tempo della malattia.
Dopo aver familiarizzato con il respiro addominale, si potranno proporre modalità respiratorie diverse come, ad esempio, la respirazione 4-7-8 ideata dal Dott. Weil, medico di Harvard, per chi riferisse difficoltà ad addormentarsi. Consiste in un respiro scandito da questi tempi:
- Inspirare attraverso il naso per quattro secondi,
- trattenere il respiro per sette secondi
- espirare attraverso la bocca fino a contare otto secondi.
Ricorda, ogni tipo di respirazione richiede costanza ed allenamento per apprezzarne i benefici.
Ricorda che ogni giovedì, sul gruppo Telegram Giorni Felici (https://t.me/giornifelici) troverai una occasione di allenamento offerta in modo esclusivo per chi è iscritto a questo gruppo.
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