Demenza e autonomia: quali possibilità?

“Possiamo vivere una vita felice, continuare a fare le cose in modo diverso, utilizzando al massimo le nostre risorse.” Harry Urban
Luigi, da qualche anno, convive con la demenza…si accorge piano piano come i ricordi si confondono e le parole si attorcigliano intorno a idee che rapidamente svaniscono. Anche il suo corpo pare dimenticare cose semplici, talvolta i suoi passi si fanno più incerti e le cose quotidiane che prima appartenevano alle sue abitudini, a volte gli sembrano estranee. Sente intorno a se i suoi famigliari che con voce sommessa parlano di lui dicendo: “sai, Luigi non è più capace di…, non capisce, ormai non è più in grado..” Alice, la donna che è sempre stata al suo fianco farebbe qualsiasi cosa per lui. Gli sta accanto e diventa le sue mani quando lui non riesce a fare qualcosa…e anche la badante, che con molta attenzione si prende cura di lui, lo anticipa in ogni sua necessità in modo che lui non abbia di che preoccuparsi/occuparsi.
E’ abitudine comune prendere il posto del nostro caro quando lo vediamo eseguire con difficoltà delle attività che riguardano la sua persona, a volte a causa del poco tempo a disposizione ma molto più spesso pensando di essere di aiuto, di fare il suo bene.
La domanda da porsi è: “mi prendo cura di te o mi sostituisco a te”?
Prova a pensare…quand’è che tu ti senti padrone della tua vita? Quand’è che ti senti in grado di fare, sentire, esprimere o divenire qualcosa?
Poter continuare ad essere attivi partecipando con il proprio contributo al “fare quotidiano” è un aspetto importante dell’esistenza. Avere fiducia nelle proprie capacità di prendersi cura di se stessi, anche solo di piccoli aspetti che riguardano la cura di se, allacciarsi le scarpe, chiudere i bottoni della camicia, indossare un indumento, farsi la barba, spostarsi all’interno di spazi controllati della casa per soddisfare dei bisogni o semplicemente per fare due passi, permette di percepire quell’appagante sensazione di autoefficacia che fa sentire liberi e indipendenti. Per ciascun individuo, ognuno di questi concetti è fondamentale per sentirsi vivo e parte integrante di una comunità.
Numerosi studi confermano che la limitazione dell’autonomia personale ha delle ripercussioni importanti a molti livelli. A livello fisico la limitazione del movimento conduce progressivamente ad una riduzione progressiva delle capacità motorie (se ho tutto a portata di mano e vengo anche invitato più o meno espressamente a non alzarmi, difficilmente troverò lo stimolo e la motivazione per farlo). Si registra anche regressione a livello psicologico. La situazione di passività in cui si trova la persona, la conduce spesso a richiedere aiuto anche quando può fare da sola rinunciando alla sua autonomia. Le conseguenze a livello dell’umore possono esprimersi attraverso stati di ansia, tristezza, depressione o rabbia.
Pertanto ti prendi veramente cura non solo facendo delle cose per la persona ma quando le consenti di continuare ad alimentare la fiducia in se stessa. Più ti sostituisci alla persona facendo al posto suo, più crei dipendenza e più demolisci la sua autostima. L’autostima è la quantità di fiducia e apprezzamento che abbiamo in noi stessi e nelle nostre capacità e nelle persone anziane è fortemente legata allo stato di salute come evidenziato da uno studio della Concordia University ** Un’autostima più alta negli anziani ha fatto registrare delle variazioni sul livello di cortisolo (l’ormone dello stress che in quantità elevate può causare problemi fisici a vari livelli, incidendo su sonno, sistema cardiaco, stomaco, ecc.) che, nello specifico, andava a diminuire.
Ricorda quindi
aldilà dei limiti della persona che ami,
esiste un mondo di possibilità da svelare.
Devi solo scegliere di gettare lo sguardo oltre gli ostacoli che percepisci come insuperabili e risvegliare la tua creatività. La creatività ti permette di trovare soluzioni alternative, fuori dallo schema. Se lasci spazio alla creatività, i confini del possibile si ampliano regalando al tuo caro la gioia di sentirsi ancora utile a se stesso. Tra l’impossibile e il possibile ci sei tu che puoi fare la differenza, che crei per lui una strada per poter essere ancora protagonista della sua vita. Dimentica il “si è sempre fatto così” e libera la tua fantasia.
Forse per lui mettersi le scarpe è diventato difficoltoso? Non farlo tu, prova prima con uno sgabello dove possa appoggiare il piede e forse ci riuscirà solo con un po’ di aiuto.
E se usare il cucchiaio è una manovra complicata, puoi cucinare delle cose gustose che si possano mangiare con la forchetta o degli stuzzichini da prendere con le mani.
Non vuole lavarsi le mani? Non ti arrabbiare, chiedigli con gentilezza se per favore lava quelle tazzine nel lavandino, si sentirà utile e si laverà le mani contemporaneamente. Soprattutto regala al tuo caro il tempo che gli sarà necessario per compiere ogni attività con le sue modalità, senza mettergli fretta.
E chissà quante altre soluzioni ti suggerisce la fantasia quando dentro di te nutri l’intenzione di favorire la sua indipendenza. Ti sorprenderà riscoprire quante cose ancora sa fare con modalità sicuramente diverse da prima ma pur sempre efficaci e in grado di donargli la soddisfazione di avercela fatta.
Spetta a te, che gli sei accanto, moltiplicare le possibilità di autonomia nella sua vita e sarà il modo più bello per dirgli che gli vuoi bene.
MATERIALE DI LIBERO UTILIZZO PER LA STAMPA
Per approfondimenti scientifici
https://spectrum.library.concordia.ca/978352/