Demenza: cosa fare quando il caldo intensifica i “disturbi del comportamento”

Vivere i mesi estivi accanto a una persona con demenza è ancora più faticoso? Perché con il caldo i comportamenti del tuo caro si accentuano? Anche a te manca il respiro?
Fuori c’è il sole, si potrebbe godere di più tempo all’aperto, ma in casa, e dentro di te, può esserci troppo caldo, confusione, tensione. La persona che ami è più agitata. Non dorme. Cammina avanti e indietro. Rifiuta l’acqua. Non ha voglia di fare niente. O si spoglia. Ti guarda con sospetto. E magari ti domandi: “forse sta peggiorando?”; “sto sbagliando qualcosa io?”
Il caldo e il suo impatto sul comportamento della persona con demenza.
Il caldo ha un impatto reale sul corpo, sulla mente, sulla relazione. Cosa succede e come possiamo rispondere in queste situazioni?
Chi vive con demenza può avere una percezione alterata della temperatura. Non sente la sete, non riesce a comunicare il disagio legato alla sete. A volte nemmeno lo riconosce.
E così rischia la disidratazione, si confonde, si agita. I comportamenti diventano più marcati.
Non è un caso. È una reazione, una risposta. E spesso, è anche un messaggio.
Osserva e guarda dal punto di vista della persona con demenza.
Da quando è arrivato il caldo, il tuo caro si spoglia continuamente? Anche davanti agli altri? Non è provocazione. E se avesse caldo, ma non sa come dirlo? Semplicemente il suo corpo trova da solo il modo di cercare sollievo.
Oppure cammina su e giù per il corridoio senza sosta o ti dice “vado”? Ora sembra alla ricerca di qualcosa: e se il suo corpo irrequieto cercasse aria, sollievo, pace?
Potrebbe non voler bere, dicendo di non avere sete. Eppure, dopo qualche ora, diventa sospettoso, dice che rubano le cose, scambia la figlia per sua sorella. Quando finalmente beve un po’, ritrova calma.
Forse rifiuta di mangiare. Dice che è tutto troppo caldo. Ma se preparassi una semplice zuppa fredda di verdure, con un filo d’olio e un rametto di menta fresca, potrebbe tornare il sorriso e perfino dire “questo sì che è buono!”.
Queste non sono storie lontane: forse, in fondo, anche tu ci riconosci un frammento del tuo quotidiano. Osservare i comportamenti del tuo caro in modo oggettivo ti aiuta a comprendere una risposta del tuo caro che vive con demenza al caldo prolungato.
Gli studi indicano che è importante che le temperature medie interne siano tra i 20° e i 23°. I ricercatori hanno evidenziato l’esposizione cumulativa a temperature oltre i 26° e inferiori a 20° è correlata all’insorgenza di disturbi del comportamento. L’agitazione può quindi essere potenzialmente ridotta limitando la gamma di variazioni di temperatura dell’ambiente interno ed è importante garantire un ambiente termicamente confortevole per migliorare comfort e benessere (F.Tartarini, P.Cooper et al., Indoor Air e Temperature and Agitation of Nursing Home Recidents With Dementia, in “Am J. of Alzheimer’s Disease & Other Dementias”, 2017).
E forse, in fondo, anche tu ti ci ritrovi: come ti senti quando ti trovi a lungo in un ambiente troppo caldo?
Cosa fare quando il caldo supera la temperatura di comfort.
Ecco alcune azioni semplici per rinfrescare l’estate:
- offri acqua in modo creativo e frequente
Le persone con demenza spesso non sentono la sete. Proponi bicchieri piccoli. Usa bicchieri colorati che attraggono maggiormente la sua attenzione. Aromatizza l’acqua con frutta o erbe come limone, menta o zenzero. Fate un brindisi insieme. Rendi il bere un momento leggero e piacevole. Ricorda, l’acqua può essere assunta anche attraverso il cibo. Attraverso la frutta, ad esempio, come l’anguria o zuppe fredde come il gazpacho con verdure frullate. Oppure il classico melone e prosciutto, che rinfresca e nutre. Il cibo può diventare un alleato. Abbi l’accortezza, dopo le 17 di limitare i liquidi in modo da non interferire con il suo riposo notturno. Ma fino a quel momento, offri da bere con costanza e dolcezza; - porta in tavola sapori graditi e cari alla persona che magari richiamano un ricordo, un’emozione. Se gradito, usa basilico, scorza di limone, rosmarino. Sono carezze sensoriali e hanno anche un effetto rinfrescante;
- crea un clima di calma durante i pasti: evita la TV accesa, le voci sovrapposte. In famiglia parlate uno alla volta, guarda il tuo caro negli occhi, aspetta con pazienza le risposte. Il pasto è relazione, non solo nutrizione;
- tieni la casa fresca e accogliente. Tapparelle abbassate nelle ore calde. Regola adeguatamente ventilatore o condizionatore. Spegni luci inutili. Una stanza fresca è una carezza silenziosa;
- rallenta il ritmo, cambia gli orari, se possibile spostando le attività al mattino presto o alla sera. Il resto del giorno va vissuto a passo lento. Anche il bagno o il pranzo vanno vissuti nei momenti migliori per la persona, quando non la vedi affaticata dalle alte temperature;
- rendi il bagno un momento di piacere, e se non lo desidera, sostituiscilo con una spugnatura tiepida o una doccia leggera che possono diventare una coccola se fatte con gentilezza e lentezza;
- scegli abiti leggeri, anche se possono sembrarti non “adeguati”. Se vuole il pigiama o una sottoveste… va bene così. Tu puoi guidare la scelta, ma lascia che sia il suo corpo a dettare il bisogno. Tessuti leggeri, colori chiari, niente costrizioni;
- scegliete di vivere il movimento nelle ore più fresche della giornata: portate sempre con voi l’acqua e un cappellino per il sole, oltre a mettere la crema solare prima di uscire. Prediligete le prime ore del mattino, quando le energie si sono appena rinnovate dal riposo notturno.
Queste strategie sono semplici, ma potenti. Creare nuove abitudini è possibile. A volte occorre provare, adattare, osservare. Ogni gesto che fai, un bicchiere d’acqua offerto, un abito lasciato scegliere, una mano più lenta, è un atto d’amore. E ogni volta che scegli di restare, con pazienza e fiducia, stai dicendo che anche la demenza merita dignità, gentilezza, possibilità.
E tu cosa fai quando il caldo scioglie le tue energie? Ricorda di avere cura di te.
Quante volte ti dimentichi di te mentre hai cura di chi ami? Ma il tuo benessere è parte della cura.
Concediti la libertà di non essere perfetta/o, di non avere sempre la risposta giusta, di sentire talvolta fatica o smarrimento. Avere cura presuppone anche attenzione alla propria energia vitale e uno sguardo verso la propria interiorità.
- Rallenta anche tu.
Tre respiri profondi. Senti i piedi a terra. La tua presenza calma è già medicina. Se tu rallenti, anche chi ami può sentire maggiore sicurezza. - Dai spazio alle tue emozioni.
Concediti la libertà di non essere perfetta. Di non avere sempre la risposta giusta. Di sentire fatica o smarrimento. Accogli i tuoi limiti. Perdona i giorni meno luminosi. Celebra quelli in cui un sorriso o una carezza hanno restituito senso a tutto. - Coltiva i tuoi piccoli piaceri.
Un caffè in silenzio, una telefonata con un’amica, un gelato in terrazzo. Sono momenti che nutrono la tua energia. - Chiedi aiuto, accogli un aiuto.
Non devi fare tutto da sola/o. Fatti sostenere da chi ti sta accanto, da un familiare, un vicino, un’assistente familiare, una rete di supporto. Chiedi aiuto quando ne senti il bisogno. Coltiva momenti di leggerezza e piccoli piaceri anche per te stessa/o. Avere cura richiede energia: rinnovala ogni giorno con gentilezza verso chi ami e verso di te. Così, anche l’estate più lunga diventa occasione di crescita, scambio, umanità condivisa.
L’estate finirà. Ma il modo in cui hai scelto di attraversarla insieme al tuo caro, rimane. E diventa memoria viva, legame, cura che costruisce futuro.
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