Alzheimer e cibo: come nutrire l’energia vitale per far pulsare la vita?
Giuseppe vive con la demenza da una decina d’anni. Alessandra e Maria, figlia e moglie che gli sono accanto ogni giorno, raccontano che la sfida più impegnativa da affrontare riguarda il cambiamento di molte delle sue abitudini alimentari. Nel tempo ha alternato periodi di fame “insaziabile” durante il quali provava continuamente fame ad altri di quasi totale inappetenza. La conseguenza è stato un progressivo calo di peso, un aumento di alcuni comportamenti ed oggi riesce a mangiare solo alimenti teneri e frullati. Alessandra e Maria, hanno consultato molti specialisti che con i loro consigli hanno talvolta trovato il giusto aggancio per migliorare la nutrizione, in alcune occasioni invece non hanno raggiunto il risultato desiderato poiché i suggerimenti si allontanavano dai gusti o dai desideri di Giuseppe.
Negli ultimi mesi Alessandra si sente sempre più stanca e provata, vede il papà alternare momenti di grande energia ad altri di scarsa vitalità e le preoccupazioni si fanno strada nella sua mente. Dorme poco, perché desidera far riposare la mamma ed aver cura di Giuseppe che si sveglia spesso la notte. Durante il giorno lavora, spesso salta la pausa pranzo per recuperare quel tempo che diventa poi prezioso nell’aver cura del suo papà, rientrando a casa prima per preparare un’appetitosa cena da gustare tutti e tre insieme.
Quando abbiamo cura dei nostri cari rischiamo, come Alessandra, di attraversare dei periodi in cui “dimentichiamo” di aver cura di noi stessi. Entriamo in quella spirale che ci porta a “resistere”, perché ci si pone come unica priorità la cura delle persone che amiamo, spegnendo quei campanelli d’allarme che ogni tanto trillano per ricordarci che avremmo bisogno di essere un po’ premurosi anche verso di noi.
Perché è importante conoscere i segnali che il nostro corpo ci invia?
Riconoscere i segnali di “allert” del nostro corpo è fondamentale, perché abbiamo bisogno di nutrire costantemente l’energia vitale per essere pronti a sostenere l’impegno che ci richiede l’essere accanto nella quotidianità.
Fermati un istante, chiudi gli occhi e fai alcuni respiri profondi, connettiti alle tue sensazioni ed immagina che si trasformino in una mappa:
- negli ultimi tempi hai sentito dolori, indolenzimenti in qualche area del tuo corpo?
- ti svegli spesso, anche senza un motivo specifico?
- ti senti “scarico” e senza motivazione, poco presente in ciò che fai?
- la sonnolenza ti pervade durante il giorno?
- ti senti sempre stanco e, anche quando riesci a riposare, questa sensazione permane?
- hai difficoltà a concentrarti o a mantenere la concentrazione in alcune situazioni?
- hai perso interesse per i tuoi hobbies?
- hai la sensazione di “sentirti poco bene” sempre più spesso?
- la sensazione di irritabilità accompagna più spesso gli eventi che affronti nella tua quotidianità?
- hai avuto la necessità di ricorrere a farmaci o aumentarne il consumo?
Sono solo alcuni esempi che indicano che il tuo corpo ti sta mandando dei forti segnali di allert. Quando abbiamo cura di una persona cara diventa importante riconoscerli e, uscendo dagli schemi, guardarli attraverso nuove lenti per andare alla ricerca di soluzioni che potremmo incontrare ponendo la nostra attenzione sul cibo con il quale ci nutriamo.
Gli elementi del benessere che abbiamo già indagato nelle settimane scorse (ossigeno, movimento e acqua) ci hanno dato delle indicazioni importanti per dare nuovo impulso alla nostra energia vitale ed oggi possiamo aggiungervi il cibo.
È possibile vivere in una condizione di ben-essere quando siamo carepartners? È possibile se ci diamo il permesso di nutrire l’energia vitale attraverso il libero flusso energetico che possiamo ricavare dalla nostra alimentazione.
Nutrirsi è un bisogno fondamentale per l’essere umano e per la vita. Quando abbiamo fretta, siamo molto impegnati, abbiamo la sensazione che il tempo fugge, possiamo cadere nella trappola della frenesia che ci fa trascurare la nostra alimentazione, aumentando lo stress percepito sia dal nostro corpo che dalla nostra mente.
La comunità scientifica che si occupa di nutrizione e gli studi nel campo della fisica, ci dicono che gli esseri viventi e gli alimenti producono campi bionergetici che sono costituiti da diverse forme di onde elettromagnetiche. Insieme ai processi energetici che si scatenano nel nostro corpo attraverso i processi biochimici costituiscono le fonti generative dell’energia vitale.
Se vogliamo avere energia vitale e, nelle situazioni sfidanti, aumentarne il livello, è importante compiere azioni efficaci in direzione di questo obiettivo: scatenare vitalità, forza e chiarezza mentale.
Qualunque sia lo stile alimentare che hai scelto di seguire ecco alcuni suggerimenti che influenzano la neurogenesi e stimolano la circolazione dei fluidi per portare il nutrimento in ogni cellula del corpo, innescando i processi che sono alla base dell’energia vitale che ci serve per la nostra attività quotidiana:
- aumenta la quantità di cibo “vivo” che consumi – frutta matura e relativi succhi fatti in casa e consumati subito, ortaggi e legumi freschi o cotti a temperature inferiori a 70°, cereali e farine integrali, tutta la frutta oleaginosa ed i loro oli essenziali, le olive, le mandorle, i pinoli, le noci, i semi di girasole, le nocciole, la noce di cocco e la soia, il burro freschissimo di giornata, i formaggi non fermentati, la crema del latte e le uova fresche di giornata;
- limitare il consumo di pesce a 2 o 3 pasti la settimana – gli studi del dott. Valter Longo ci invitano ad introdurre nella dieta maggiori quantità di pesce, uova, formaggi e yogurt di capra dopo i 65 anni, soprattutto se si inizia a perdere massa muscolare e peso;
- il consumo di proteine ideale è di circa 1 grammo per chilo di peso corporeo, con un massimo di 60 gr per persone che hanno un peso superiore a 90/100 kg; negli anziani over 65 aumentare del 10/20% in più questo quantitativo (circa 4 gr in più), prediligendo le proteine vegetali;
- prediligi il consumo di “grassi buoni” contenuti nel salmone, nelle noci, nelle mandorle, nelle nocciole, e di “carboidrati complessi” contenuti nel pane integrale e nelle verdure, limitando il consumo di carne, salumi, pane bianco, conserve alimentari, margarine, dolci e merendine industriali, liquori e alcolici, zucchero raffinato (bianco);
- apporta tutti i nutrienti con la tua dieta e valuta con il tuo medico l’assunzione, in particolari situazioni, di complessi vitaminici e minerali;
- mangia selezionando i giusti ingredienti tra quelli che mangiavano i tuoi antenati: quando fai la spesa chiediti se la tua bisnonna avrebbe comprato quel cibo;
- fai almeno due pasti al giorno e uno spuntino, oltre all’aspetto calorico considera anche quello nutriente di ciò che desideri mangiare;
- riduci il tempo entro il quale consumi i pasti, ma senza saltarli, aumenterà i benefici e anche l’energia vitale;
- integra i benefici della tua alimentazione con l’idratazione.
Ciò che mangiamo ha un’influenza determinante sia sul nostro aspetto che sul nostro ben-essere e quindi sulla nostra energia vitale. Il cibo che mangiamo costituisce il carburante che fa funzionare il nostro corpo ed è importante mantenere un’alimentazione che soddisfi il gusto, mediando in senso del piacere con la scelta degli alimenti che offrono nutrienti in grado di favorire ben-essere fisico ed emozionale.
Fai fiorire la vita nutrendo l’energia vitale e sperimenta i suoi benefici:
- ti sentirai più in forma e leggero per il benessere della disintossicazione progressiva del tuo organismo
- proverai maggior energia e vitalità nel quotidiano
- svanirà la sensazione di sonnolenza dopo-pasto
- i livelli di zuccheri nel sangue si regolarizzano
- la tua mente sarà più lucida e proverai un generale senso di leggerezza
- migliorerà la qualità del tuo sonno
- osserverai una riduzione degli stati ansiosi e allenerai una maggior calma interiore
- potrai notare gli effetti direttamente sulla tua pelle che vedrai più bella
- percepirai l’aumento della tua resistenza fisica.
Nutrirsi è uno dei piaceri della vita che ha effetti benefici anche sullo stato emozionale. Compatibilmente con lo stato generale di salute del tuo caro e valutati con il suo medico, i suggerimenti che trovi in questo articolo potranno esserti utili anche per la sua alimentazione.
Nello studio Nutrition and AGE-ing: Focusing on Alzheimer’s Disease (pubblicato su Pubmed dai ricercatori Giulia Abate, Mariagrazia Marziano, Wiramon Rungratanawanich, Maurizio Memo, Daniela Uberti) si legge: “Recentemente, il ruolo dell’alimentazione e della nutrizione nel prevenire o ritardare la disabilità cronica nella popolazione anziana ha ricevuto grande attenzione. Grazie alla loro capacità di influenzare i processi biochimici e biologici, i nutrienti bioattivi sono considerati fattori modificabili in grado di preservare uno stato cerebrale sano. È stata consigliata una dieta ricca di vitamine e polifenoli e povera di acidi grassi saturi. Nell’ottica di una sana alimentazione vanno considerati anche i metodi di cottura per beneficiare delle proprietà nutrizionali di una dieta ottimale.”
Immagine tratta dallo studio di Melzer, Thayza M., Luana M. Manosso, Suk-yu Yau, Joana Gil-Mohapel, and Patricia S. Brocardo 2021. “In Pursuit of Healthy Aging: Effects of Nutrition on Brain Function” International Journal of Molecular Sciences 22, no. 9: 5026. https://doi.org/10.3390/ijms22095026, e liberamente tradotta.
Mangiare sano è un modo di vivere, quindi è importante stabilire abitudini semplici, realistiche e alla fine vivibili. (Arthur Agatston)
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