Tre respiri che possono cambiare la tua giornata
Quante volte ti è successo di tornare a casa, dopo un’intensa giornata e di desiderare solo un’isola di pace e tranquillità, e ritrovarti invece in una tempesta emozionale?
Magari hai avuto una giornata lavorativa particolarmente stressante o una riunione piena di discussioni e incomprensioni, oppure hai da poco vissuto uno scontro con un altro automobilista. Non vedi l’ora di tornare a casa, nel tuo nido e di poter riposare, staccare da tutto, trovare conforto e sostegno.
Ti senti carico e teso. Esci dall’ascensore, trovi le chiavi di casa, entri. Una musica ti accoglie dalla cucina, i bassi alle stelle, parole sparate dalle casse. In terra scarpe da ginnastica, uno zaino tirato in salotto, lo stendino pieno di vestiti da piegare….
E’ troppo. Un’emozione incontrollata sale dalla tua pancia, ti stringe lo stomaco. L’unico modo per liberarsele è tirare un urlo.Come una furia entri in cucina. Il resto sono parole scaricate a vanvera, grida e porte che sbattono.
Ti ritrovi solo, in cucina. Spegni quel rumore dalle casse. Cerchi un respiro, un appiglio. Finalmente ti fermi e solo in quel momento di accorgi che tuo figlio stava cucinando: lui che non sa fare nemmeno un uovo sodo, stava cucinando. Per voi. Il tuo piatto preferito. Dalla rabbia passi allo sconforto. La giornata non poteva finire peggio di così.
Ma sei proprio sicuro che non poteva andare diversamente? Cosa ti ha mandato in corto circuito? Se potessi riavvolgere il nastro, qual’è stato il momento che ha fatto traboccare il vaso? E quale potrebbe invece essere il momento chiave per non correre il rischio di farsi sopraffare dalle emozioni?
Viviamo vite piene e ricche di mille attività. Spesso siamo abituati a fare più cose contemporaneamente: la trappola del multitasking. Può sembrare un’utile capacità svolgere più azioni allo stesso momento, un ottimo stratagemma per avere “più tempo” a nostra disposizione.
In realtà le ricerche ci dicono che, se da un lato saper fare più attività contemporaneamente può essere positivo, l’esperienza e gli studi confermano che il multitasking ci porta a ridurre la nostra capacità di concentrazione e anche quella di approfondimento, oltre che aumentare la nostra continua perdita di focus.
Nel nostro lavoro, nella nostra vita personale, passiamo da un’attività all’altra senza nemmeno rendercene conto. Ogni esperienza che viviamo ci fa vivere anche un’emozione, una sensazione e queste restano con noi quando passiamo alla prossima attività. Saltiamo da una riunione all’altra senza fare una pausa. Discutiamo con un cliente e subito dopo incontriamo un collega per definire il programma della prossima settimana, nel frattempo rispondiamo al telefono, è il nostro capo che chiede una relazione, il nostro collega sta vivendo un momento difficile nella sua vita personale e ci racconta di quanto stia soffrendo, durante il pranzo la cameriera distratta ci rovescia il caffè sui pantaloni, e mentre torniamo a casa un motorino ci taglia la strada e per poco non lo investiamo in pieno.
Può sembrare che stia esagerando, ma molto spesso le nostre giornate sono simili a questa.
Ogni situazione ci fa provare un’emozione, passando da un’attività all’altra ci portiamo dietro anche l’emozione precedente. Cosa possiamo fare per trovare un equilibrio fra un’esperienza e l’altra? Fra un’emozione e l’altra?
Con noi abbiamo sempre degli strumenti molto efficaci: il nostro respiro ed il nostro pensiero. Ricorda che dove va il nostro pensiero, lì va la nostra attenzione.
E l’attenzione è la chiave per restare presente a ciò che sta avvenendo, dentro e fuori di noi.
Terminata una riunione ad esempio, potremmo prenderci il tempo di tre respiri profondi, dare attenzione a cosa stiamo provando, cosa ci ha lasciato quell’incontro e decidere consapevolmente di lasciarlo andare. Abbiamo un nuovo incontro che ci aspetta e portarci dietro le emozioni della precedente riunione potrebbe rovinarlo.
Respira, lascia andare e formula una nuova intenzione: cosa vuoi far accadere nel prossimo incontro?
Essere presenti a ciò che sta avvenendo qui ed ora vuol dire che i nostri piedi, il nostro cuore e la nostra mente si trovano nello stesso posto. Vuol dire portare la nostra attenzione al momento presente, senza lasciarsi tirare indietro da ciò che è successo prima e nemmeno lasciarsi portare avanti da ciò che ancora non è avvenuto.
Tre respiri profondi e un pensiero consapevole possono davvero fare la differenza.
La stessa cosa puoi farla ogni volta che torni a casa dopo la tua lunga giornata di lavoro: prima di infilare la chiave nella toppa fermati e respira. Lascia andare tutto ciò che è stato, svuotati di tutto ciò che in questo momento non ti serve.
Questo è il tuo nido, il tuo rifugio e tu sei responsabile di ciò che succederà una volta varcata la soglia di casa: cosa vuoi far accadere di bello oggi?
Respiri ed apri la porta di casa. Tuo figlio è già a casa, che bello, ci sono le scarpe e lo zaino che te lo fanno capire. “Aveva proprio fretta di entrare…”.
Una musica ti segnala che è in cucina, dopo insieme piegherete i vestiti asciutti chiacchierando. Riconosci i rumori del lavello: sta lavando piatti e padelle. E nell’aria c’è uno strano profumo.
Entri e lo trovi con indosso il tuo buffo grembiule: “Ciao mamma, stasera cucino io!”
#valentina_felicitatrice