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  • Spingi il tasto RESET nel tuo cervello!

Letizia Espanoli

14 Ago

Spingi il tasto RESET nel tuo cervello!

  • By Letizia Espanoli
  • In Letizia Espanoli
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Questo mese, molti americani si prenderanno un periodo di ferie dal lavoro per andare in vacanza, recuperare progetti di famiglia o semplicemente stare con i propri cari e gli amici. E molti di loro si sentiranno colpevoli per averlo fatto. Si preoccuperanno di tutte le email che si staranno accumulando a lavoro e, in molti casi, continueranno a controllarne compulsivamente l’arrivo durante il loro prezioso tempo libero.

Ma attenzione! Agendo in questa maniera si rischia di vivere un “falso break”. Assicurati di avere un break reale!

Le vacanze estive sono più che una pura tradizione. Il tempo passato insieme alla famiglia, al momento dei pasti e nei fine settimana, è il modo migliore per rigenerare al meglio il nostro bel cervello.

Ogni giorno siamo assaliti da fatti, pseudofatti, alimentatori di notizie e jibber-jabber, provenienti da tutte le direzioni. Secondo uno studio del 2011, durante una giornata tipica, assorbiamo l’equivalente di circa 174 informazioni giornaliere, cinque volte di più del 1986. Poiché le 21.274 stazioni televisive del mondo producono ogni giorno circa 85.000 ore di programmazione originale (dai dati del 2003), osserviamo una media di cinque ore di televisione al giorno. Per ogni ora di video di YouTube che guardiamo, ci sono 5.999 ore di nuovi video appena pubblicati!

Se ti senti sovraccaricato, c’è un motivo: la capacità di elaborazione della mente cosciente è limitata. Questo è il risultato di come è evoluto il sistema attenzionale del nostro cervello. I nostri cervelli hanno due sistemi di attenzione dominanti: la rete positiva al compito e la rete negativa al compito (si chiamano reti perché all’interno del cervello vi sono reti distribuite di neuroni, come per i circuiti elettrici). La rete positiva al compito è attiva quando sei attivamente impegnato in un compito, concentrato su di esso e non distratto; i neuroscienziati hanno soprannominato questo tipo di attenzione Sistema Supervisore Centrale. La rete negativa al compito si attiva quando la tua mente  girovaga nei pensieri senza essere concentrata su nulla di preciso; questa è la modalità del fantasticare, la modalità del sogno ad occhi aperti. Queste due reti attenzionali funzionano come una altalena nel  nostro cervello: quando una è attiva, l’altra non lo è.

La maturazione di questo sistema attentionale a due componenti è uno dei risultati più importante nell’evoluzione del cervello umano; è il focus attenzionale che ci ha permesso di imparare a sfruttare il fuoco, costruire le piramidi, scoprire la penicillina e decodificare l’intero genoma umano. La realizzazione di questi progetti ha richiesto un po’ di perseveranza e impegno “vecchio stile”.

Ma l’intuizione che ha portato alla loro scoperta probabilmente è avvenuta mentre l’attenzione era in modalità “fantasticare e sognare”. Questa modalità del cervello, è caratterizzata dal flusso e dalla connessione tra idee e  pensieri più disparati, è responsabile dei nostri momenti di maggiore creatività e di intuizione, quando siamo in grado di risolvere quei problemi che in precedenza sembravano insolubili. Potresti andare a fare una passeggiata o a fare la spesa al negozio di alimentari o fare qualsiasi cosa non richieda una attenzione costante e improvvisamente – boom – la soluzione ad un problema che ti aveva afflitto improvvisamente appare. Questa modalità di vagabondaggio mentale, fa sì che si colleghino tra loro pensieri e intuizioni a cui, in precedenza, non avremmo mai pensato.

La terza componente del sistema attenzionale, il filtro attentivo, aiuta a orientare la nostra attenzione e a dirci a cosa prestare attenzione e cosa invece possiamo ignorare in maniera sicura. Questo sistema si è evoluto senza dubbio per avvisarci dei predatori e di altre situazioni pericolose. Il flusso continuo di informazioni da Twitter, Facebook, Vine, Instagram, messaggi di testo e simili, satura questo sistema a filtro e ci ritroviamo a non essere più in grado di prestare attenzione niente a lungo nel tempo – la maledizione dell’età dell’informazione!

Il mio collaboratore Vinod Menon, professore di neuroscienze a Stanford, e io abbiamo dimostrato che il “bottone” responsabile del passaggio dalla modalità di attenzione “sognare e fantasticare” alla modalità di attenzione “controllata e focalizzata”, si trova in una parte del cervello chiamata Insula, una struttura che si trova medialmente circa un pollice sotto la superficie della cima del tuo cranio. Il passaggio del focus attenzionale da un oggetto esterno all’altro coinvolge invece la giunzione temporale-parietale. Se la relazione tra il sistema esecutivo centrale e il sistema di “vagabondaggio mentale” è come una altalena, allora l’insula – interruttore attento – è come un adulto che tiene stretto un lato dell’altalena verso il basso in modo che l’altro possa volare in aria. L’efficacia di questo interruttore varia da persona a persona, in alcune persone  funziona senza intoppi, in altre risulta piuttosto arrugginito. Ma se è costretto a passare troppo spesso da una modalità attentiva all’altra, ci sentiamo tutti stanchi e un po’ storditi, come se ci stessero spingendo sull’altalena troppo rapidamente.

Sappi che ogni aggiornamento di stato che leggi su Facebook, ogni tweet o messaggio di testo che invii ad un amico, sta concorrendo per le preziose e limitate risorse del tuo cervello che potresti impiegare in faccende più importanti per te ad es. come investire i tuoi risparmi in titoli o obbligazioni, dove hai lasciato il tuo passaporto o come fare pace con il tuo con un migliore amico con cui hai avuto una discussione.

Se vuoi essere più produttivo e creativo, e avere più energia, la scienza ti impone di suddividere, organizzare la tua giornata affinché vi siano momenti decicati solo alla progettualità. L’attenzione dedicata ai social network invece dovrebbe essere vincolata ad un lasso di tempo designato e circoscritto, non come interruzione costante delle attività della tua giornata.

Anche la posta elettronica dovrebbe essere consultata in momenti indicati. Una e-mail che sai essere arrivata, ma non hai letto, ti ruba una quota notevole di risorse attentive perché il tuo cervello continua a pensarci e distoglie l’attenzione da quello che stai facendo. Che cosa potrebbe esserci scritto? Chi la manda? È una buona o cattiva notizia? È meglio lasciare spento il tuo programma di posta elettronica piuttosto che sentire quel ping costante e sapere che stai ignorando dei messaggi!

L’aumento della creatività avviene in maniera naturale quando dimezziamo il multitasking e ci immergiamo in un’unica attività per periodi di tempo sostenuti, tipo di 30-50 minuti. Diversi studi hanno dimostrato che una passeggiata nella natura o l’ascolto di musica possono innescare nel cervello la modalità “vagare, sognare, fantasticare” con la mente. Entrare in questa modalità spinge il pulsante di reset neurale e ti consente una prospettiva molto più consapevole su ciò che stai facendo.

La modalità “sognare e fantasticare” porta allo sviluppo di maggiore creatività e le attività creative ci insegnano ad essere più “agency” ossia capaci di essere connessi con le richieste dell’ambiente; è la capacità di cambiare il mondo, di modellarlo a nostro piacimento, di avere un effetto positivo sul nostro ambiente. La musica, per esempio, risulta essere uno dei metodi più efficaci per migliorare le capacità di attenzione, favorendo la fiducia in sè stessi, lo sviluppo di abilità sociali e del nostro senso di autoefficacia.

Questo drastico cambimento di pensiero- ossia che prendere decisioni riguardanti la risoluzione di problemi potrebbe richiedere un po’ di tempo e quindi non essere prese per forza nell’immediato – potrebbe avere effetti profondi sulla nostra modalità di prendere decisioni e anche sulla nostra economia. Consideriamo questo: da alcune stime effettuate, l’errore medico prevenibile è la terza causa di morte negli Stati Uniti, paese che quest’anno ha contato centinaia di migliaia di morti. Pretendi che il tuo diagnosta dia la risposta giusta, non che sia il più veloce. Scollegarsi non è sempre un male! Non  desideriamo che il vostro pilota di linea aerea o il controllore del traffico aereo lo faccia mentre è a lavoro, ma desideriamo che a queste persone venga data l’opportunità di ripristinare le energie mentali-  il controllo del traffico aereo e altri lavori richiedono una alta richiesta di risorse attentive e per questo motivo richiedono spesso frequenti interruzioni.

Prendersi una pausa è biologicamente ristorante. I pisolini poi sono ancora meglio! In parecchi studi è stato dimostrato che, un pisolino anche di 10 minuti migliora le funzioni cognitive e il vigore, diminuendo la sonnolenza e la stanchezza. Se possiamo organizzarci per fare vacanze regolarmente – vere vacanze senza lavoro – e mettere da parte  un po’ di tempo per fare pisolini e contemplare, saremo in una posizione migliore per iniziare a risolvere alcuni dei grandi problemi del mondo. E per essere più felici e ben riposati mentre lo stiamo facendo!

Tratto dall’articolo “Hit RESET buttom in your brain” scritto da Daniel J. Levitin direttore del Laboratorio di musica, cognizione e abilità presso l’università McGill e autore del libro “The Organized Mind: Thinking Straight in the Age of Information Overload.”

Giusi Perna Psicologa Felicitatrice

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Letizia Espanoli
Esperta e formatrice di organizzazioni.

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