Le consegne socio-sanitarie (parte prima)
Le consegne socio sanitarie sono un’arte, una delle tanti arti che vanno sviluppate nei professionisti della salute e della relazione.
Uno degli ingredienti importanti di una consegna sono le parole che usiamo. E’ necessario che il team socio sanitario costruisca un vocabolario comune che accolga parole potenzianti capaci di evocare possibilità, dignità e riconoscimento della libertà di essere, parole che non disegnino solo la malattia e i suoi sintomi, che non traccino solo i limiti ma anche le opportunità (#lavitanonfinisceconladiagnosi) e per ultimo parole che sappiano tracciare gli stati emotivi non come negativi (#leemozioninonsonounamalattia)
“Le parole, queste creature viventi, sono di una radicale importanza nel creare ponti di comunicazione fra chi parla e chi ascolta, fra chi cura e chi è curato, o nell’inaridirli e spegnerli.
Ci sono parole che curano e parole che salvano la vita, ma ci sono anche le parole che accrescono queste ferite, che on di rado fanno sanguinare il cuore non solo di chi sta male nel corpo ma anche di chi sta male nell’anima
Il linguaggio delle parole si intreccia al linguaggio silenzioso del corpo vivente, dei volti e degli sguardi, del sorriso e delle lacrime che ne sono scintillante espressione” (prof. Eugenio Borgna)
Ecco allora che le consegne dei professionisti sono un grande tema formativo che presume un lavoro sulla capacità del professionista di osservare, di andare oltre la normalità, di abituarsi al disagio ed al dolore, ma ancora una opportunità per lasciar andare i giudizi e creare, giorno dopo giorno un modello assistenziale capace di creare Ben-essere per Residenti, Operatori e Famigliari
Oltre la fatica della cura, il Sente-mente ® modello