Organizzazione di cura, ritorno alla a-normalità!
L’evento Covid-19 ha, con più o meno veemenza, interrotto le routine delle nostre organizzazioni richiedendo un forte impegno fisico ed emotivo ai fini di mantenere la chiarezza operativa e l’orientamento sulle decisioni da intraprendere.
Sono stati mesi di sospensione ma anche di forte ideazione di nuovi approcci assistenziali per garantire il clima di serenità nella vita degli anziani residenti, per tutto il personale e per i familiari.
In questo articolo desidero soffermarmi sul presente e sul futuro delle nostre Organizzazioni di Cura per potere trasformare ogni emozione vissuta in elemento prezioso per costruire una nuova strada da percorrere.
Il presente ci richiede ancora il massimo dell’attenzione per la prevenzione dell ‘infezione, lo screening periodico dei tamponi e l’attesa dell’esito ci ricorda ogni volta di non abbassare le misure adottate; il delicato re-incontro tra familiari e residenti richiede un tempo di accoglienza dedicato, curato, attento alle emozioni emerse nel periodo; il personale desidera ritornare alla routine fatta di abitudini e spazi in cui ritrovare la dedizione assistenziale persa in alcuni momenti dettati da pratiche di emergenza.
Non siamo e non saremo più uguali a prima, ogni evento vissuto inevitabilmente apre nuove visioni di crescita organizzativa!
Ci troviamo ora davanti una grande possibilità di trasformazione degli eventi critici in pianificazione di azioni di miglioramento, non per affrontare un’altra emergenza, ma per ricavare strumenti organizzativi utili alle Comunità.
Una prima riflessione mi porta a chiedermi quanto le nostre organizzazioni siano dotate di chiari flussi comunicativi, se questi sono sorvegliati nella chiarezza, qualità, puntualità, responsabilità aziendale rispetto ai ruoli e se il feedback, cioè la risposta sul sistema organizzativo, avviene.
Durante i “fatidici giorni” è stato più che mai fondamentale avere un sistema comunicativo immediato per tenere aggiornato il personale sulle azioni da intraprendere, un sistema legato ad una chiara matrice organizzativa, trasparente su “chi dice e cosa” ( sul “come” la Sente Mente®Organizzazione è già allenata), con strumenti (piano di lavoro, consegne, piani di emergenza..) in rapido aggiornamento e veloce applicazione. Un sistema comunicativo puntuale e curato per i Familiari confusi da ciò che sentivano all’esterno e desiderosi di non perdere il filo relazionale con il proprio caro.
Una seconda riflessione la dedico alla competenza della logistica aziendale, servizi capaci di sovrintendere al recupero di materiali, alla consegna e alla dotazione aggiornata. Anche qui la chiarezza organizzativa ha dato un forte impulso a definire le urgenze e a prendere decisioni prima ancora di ricevere indicazioni regionali e istituzionali.
Ulteriore riflessione va sicuramente riservata alla capacità di avere cura del proprio benessere per essere poi presenti in piena consapevolezza agli imprevisti di tutti i giorni. Come possiamo generare buona cura se per primi non ci curiamo di noi stessi? L’evento ci ha fatto vivere giornate lavorative impegnative, i pensieri occupati dalla volontà di proteggere la salute individuale, della propria famiglia e delle collettività. In questa corsa a battiti accelerati non sono mancati azioni di vere coccole organizzative, qualche piacevole sorpresa, parole di ringraziamento, supporto operativo alle giornate in cui l’impegno è stato intenso. In alcuni momenti c’è stato il bisogno di farci tornare alle radici della nostra Mission e di portare il surplus di pensieri ad uno stato di leggerezza. Le prime riunioni con gli operatori si sono soffermate a decomprimere le emozioni in una sorta di narrazione a ruota libera e liberatoria.
Virando verso il futuro, tutto ciò che è stato vissuto già ci indica che nulla potrà essere come prima: i nostri gesti di cura saranno ora permeati di nuove responsabilità, per giorni ci siamo assunti qualcosa in più del ruolo assistenziale, abbiamo cercato di alleggerire la lontananza dei familiari entrando in maggiore intimità con le persone, ci siamo inventati nuovi assetti organizzativi per creare fluidità nell’applicazione delle norme e dei carichi organizzativi, ci siamo coesi di fronte a nuovi problemi da risolvere, abbiamo sostenuto i colleghi in difficoltà e stanchezza, abbiamo dato un’illimitata disponibilità ad esserci, attraverso il nostro agire abbiamo comunicato chi siamo e cosa vogliamo far accadere.
La nostra normalità non sarà più la stessa, la procedure burocratiche, gli appalti, i servizi di rete, il rapporto con gli stakeholders, le accoglienze, gli incontri-racconti delle famiglie rimaste così lontane ma vicine del conforto e nel sostegno, o con famiglie che hanno vissuto l’evento chiusi in casa, il rapporto con altri professionisti della cura, il confronto continuo con lo Staff per ricercare soluzioni ai mille imprevisti, la sperimentazione di nuovi canali comunicativi….
Come affrontare la nuova a-normalità? Vivendola come una preziosa opportunità di crescita!!