Demenza: come gestire i primi freddi e prevenire le malattie stagionali

Le giornate si accorciano, il mattino arriva con il buio e l’aria si fa pungente, i primi freddi sono arrivati.
In questo tempo che rallenta, chi ha cura di una persona con demenza sa che basta poco per cambiare l’equilibrio delle giornate.
In questo articolo scopriremo insieme come costruire calore — fuori e dentro — attraverso gesti semplici, cibo che nutre, sonno che ristora e attività che ricaricano l’energia vitale. Un invito a trasformare la stagione fredda in un tempo di presenza, relazione e benessere condiviso.
Quando arrivano i primi freddi, il ritmo cambia
Probabilmente anche tu, in questi giorni, hai sentito che l’autunno è davvero arrivato. Al mattino, quando ti alzi, l’aria punge un po’ e la casa è ancora immersa nel buio. Fuori, il silenzio è più denso, e a volte ti sembra di cominciare la giornata prima che il mondo si sia del tutto svegliato.
Accendi la luce, prepari la colazione e già pensi a come proteggere il tuo caro dal freddo che entra dalle finestre. Ti chiedi se dormirà bene, se si coprirà a sufficienza, se il cambio di stagione lo renderà più stanco o confuso.
E, forse, dentro di te, senti anche una stanchezza che non è solo fisica: quella sensazione che nasce quando tutto intorno rallenta, ma tu non puoi rallentare.
Eppure, proprio in questa stagione che invita al raccoglimento, può nascere una nuova forma di cura: una cura fatta di calore, di gesti semplici, di ascolto profondo.
Un tempo per imparare a proteggere non solo il corpo, ma anche l’energia che tiene vivi te e la persona che ami.
Il primo passo è creare calore
I primi freddi non sono solo una questione di temperatura: rappresentano un cambio di ritmo, meno luce, più ombre, finestre chiuse, un silenzio diverso che per la persona che vive con demenza, possono diventare una fonte di disagio.
Per questo il primo passo è creare calore in tutte le sue forme:
- calore fisico, con vestiti comodi e a strati. A volte, chi vive con demenza ha bisogno di più tempo per percepire la temperatura del corpo. Mario, ad esempio, quando rientra dalla passeggiata, non vuole togliere subito la giacca: preferisce tenerla ancora un po’, finché sente di essersi davvero riscaldato. Lasciargli quel tempo è già una forma di cura;
- calore visivo, con luci morbide e calde che rassicurano;
- calore emotivo, che nasce dalla tua presenza calma e rassicurante. Ogni piccolo gesto che trasmette serenità è già una medicina.
Presta attenzione all’ambiente per proteggere il corpo dai primi freddi e dagli sbalzi di temperatura
- Mantieni la temperatura della casa costante (tra 20 e 22°C), evitando sbalzi termici. L’eccesso di calore può far sudare, aumentando il rischio di raffreddamenti;
- fai attenzione all’umidità dell’ambiente: l’aria troppo secca irrita le vie respiratorie. Puoi usare umidificatori o semplicemente una ciotola d’acqua sul termosifone, Mario ha l’abitudine di appoggiare sui caloriferi le bucce di mandarino che diffondono un delicato profumo nell’ambiente;
- anche nelle giornate più fresche è bene aerare brevemente le stanze per rinnovare l’aria e prevenire infezioni respiratorie
- invita la persona a vestirsi a strati, preferendo tessuti naturali (cotone, lana leggera)
- proteggi mani, testa e piedi: Mario con grande saggezza riferisce che se le “periferie hanno freddo, tutto il corpo ha freddo e fa fatica a scaldarsi”. Quando esce in giardino anche solo per pochi minuti, indossa sempre il suo berretto blu. Scherzando dice che “così i pensieri restano al caldo”.
E poi c’è un calore più profondo: quello dell’attenzione. Un’attenzione che diventa sguardo, ascolto, contatto. Perché ogni volta che accompagni con dolcezza un gesto quotidiano — un pasto, una passeggiata, il momento del sonno — aiuti il corpo del tuo caro a restare in equilibrio.
Nutrire l’energia vitale: cibo e bevande per riscaldarsi nei momenti più freddi
Con il freddo, il corpo consuma più energia per mantenere la temperatura. Ecco perché serve cibo caldo, semplice e nutriente: zuppe di verdure, legumi, cereali integrali, carne bianca, frutta cotta. Scegli alimenti ricchi di vitamine che rafforzano le difese immunitarie. Se gradite (e prive di controindicazioni per la persona di cui hai cura), integra spezie riscaldanti naturali come cannella, curcuma, zenzero o chiodi di garofano. Evita cibi troppo elaborati o freddi, che affaticano la digestione.
Ricorda di offrire da bere. Con il calo della sete, il rischio è che le persone bevano poco. Puoi proporre tisane tiepide dai profumi che risvegliano il piacere dei sensi.
Per esempio, Mario ama la tisana con cannella e arancia: appena sente il profumo, sorride e dice che “sa di casa”. Quel momento diventa non solo idratazione, ma ricordo, piacere, relazione.
Bere insieme può essere un gesto di connessione: “prendiamo una tisana?”. Non è solo un invito a idratare il corpo, è un modo per rallentare insieme e condividere un tempo lento, buono. Ogni pomeriggio, Mario e la sua compagna preparano insieme una tisana con arancia e cannella. L’aroma riempie la cucina e diventa un piccolo rituale che riscalda il corpo e il cuore.
Il movimento: un calore che nasce da dentro
Il movimento è vita, anche nei mesi freddi. Il movimento regolare migliora la salute e stimola il sistema immunitario. Non servono grandi attività, ma piccoli momenti di movimento gentile distribuiti nella giornata:
- anche piccoli gesti quotidiani (spolverare, annaffiare le piante, piegare la biancheria) tengono attivo il corpo e favoriscono la percezione di utilità
- se fa molto freddo, si può camminare in casa o fare brevi esercizi da seduti (alzare le braccia, ruotare le spalle, battere le mani al ritmo di una canzone)
- esporsi alla luce naturale il più possibile: anche 10 minuti di luce mattutina aiutano il ritmo sonno-veglia e l’umore
Ogni giorno, Mario e sua figlia aprono insieme le persiane e fanno un “giro di casa” per salutare la luce. Un gesto semplice, ma che dice al corpo: “È giorno, inizia una nuova energia.”
Puoi trasformare semplici momenti di movimento in rituali condiviso: un ballo sulle note della musica preferita, una camminata mano nella mano. Il corpo si scalda, la circolazione migliora e anche la mente si risveglia.
Muoversi insieme è un modo per nutrire la relazione e rinforzare il tono dell’umore.
Il sonno: la notte come medicina
Il freddo, la luce che cala presto, i rumori nuovi della casa chiusa… tutto può influire sul sonno.
Puoi aiutarti con rituali serali di rilassamento: una musica dolce, una luce calda, un massaggio alle mani, una coperta scaldata.
- mantenere orari regolari aiuta il corpo a sincronizzarsi con i ritmi naturali
- evita schermi luminosi e rumori forti nelle ore serali
- prima di dormire, gustate insieme la bevanda preferita aiuta a calmare la mente
- una coperta calda e leggera favorisce la termoregolazione, evitando sudorazione notturna
- se la persona tende ad alzarsi di notte, lascia una piccola luce notturna per evitare disorientamento e cadute.
E se il sonno del tuo caro si interrompe, prova a recuperare il tuo in altri momenti: la tua serenità è parte della sua cura.
Prima di andare a letto, Mario si regala un pediluvio caldo. Con l’aiuto della moglie, riempie una bacinella con acqua tiepida e aggiunge, qualche goccia di olio essenziale o un pizzico di sale grosso. Lascia i piedi immersi per qualche minuto, poi li asciuga con calma, avvolgendoli in un asciugamano morbido. È un gesto semplice che lo rilassa, lo riscalda e gli restituisce un senso di benessere diffuso.
L’energia emotiva: coltivare serenità per rinforzare le difese
Quando la persona con demenza ha la possibilità di vivere esperienze che riconosce come familiari e gradite, il suo corpo si rilassa, lo stress si abbassa e il sistema immunitario si rafforza. È come se il corpo ricordasse, attraverso il gesto, e in quel ricordo ritrova equilibrio.
Fare qualcosa che piace non è un lusso, è una forma di prevenzione. Il buon umore e la gratitudine rafforzano il sistema immunitario: riducono il cortisolo e migliorano la risposta del corpo agli agenti esterni.
Puoi:
- creare momenti di connessione e spirituali: musica, lettura insieme, ricordi condivisi, osservare la natura e i suoi colori autunnali
- offri un massaggio alle mani o carezze: il contatto fisico abbassa lo stress e stimola la produzione di ossitocina, che protegge il cuore e le difese
- ridere, cantare, giocare: sono gesti che nutrono la vitalità. Verso sera, la moglie di Mario mette un disco della loro collezione. Quando canticchia “Volare”, il viso di Mario si illumina. E anche la sua energia sembra cambiare: come se un raggio di sole entrasse in casa.
Pensa la giornata come una melodia
Ci sono momenti in cui l’energia sale e altri in cui ha bisogno di rallentare.
Alternare con consapevolezza questi due movimenti mantiene l’equilibrio, sostiene il corpo e previene l’insorgere di malattie stagionali.
- Al mattino: esperienze che attivano — luce del giorno, movimento, colazione condivisa.
- Nel pomeriggio: momenti lenti — musica, lettura, un po’ di silenzio.
- Alla sera: calma e rilassamento — una tisana, una luce soffusa, parole dolci.
E tu, come ti senti con i primi freddi?
Ricorda: la tua energia è il primo strumento di cura. Quando tu sei serena, la persona che ami lo percepisce. Quando sei stanca o distratta, anche il suo corpo lo sente.
- Concediti pause brevi durante la giornata: anche cinque minuti di respiro profondo
- Mantieni il tuo corpo caldo e idratato: bevi tisane, muoviti, dormi bene.
- Ascolta i segnali del tuo corpo, di stanchezza o malessere e abbi cura del tuo sistema corpo-mente: il tuo equilibrio è il primo strumento di prevenzione anche per chi ami.
- Se ti senti sopraffatta, chiedi aiuto o condividi la fatica: la comunità è una medicina potente.
Dopo aver accompagnato Mario a dormire, la moglie si concede una mezz’oretta tutta per sé con una tisana e un quaderno. Scrive una frase di gratitudine per la giornata. È il suo modo di avere cura di sé, nutrire l’energia vitale, chiudere la giornata con le cose belle che vuole portare nel cuore.
Concediti piccole pause, respira, muoviti, bevi acqua calda, e soprattutto: non cercare di “fare tutto”, ma di fare con presenza. Perché la vera prevenzione non nasce solo dai farmaci o dal cibo, ma dal modo in cui ogni giorno scegli di esserci.
Articolo scritto con Roberta Lenzi, Infermiera e Felicitatore del Sente-Mente® Modello
APPROFONDIMENTI
- Ascolta il podcast per sapere come gestire i primi freddi e prevenire le malattie stagionali
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