La gentilezza crea salute e felicità. Idee e strategie per accenderla nella quotidianità
Possiamo immaginare la gentilezza come qualcosa dentro la quale tenerezza e delicatezza si mescolano. Essere gentili significa avere premura di tenere tra le nostre mani con tenerezza e delicatezza la relazione con noi stessi e con l’altro. Ciascuno di noi incarna più ruoli ed ogni ruolo ci chiama ad essere vissuto con gentilezza: siamo figli, mamme, papà, lavoratori, leader, soci di società, volontari.
La gentilezza allora è la cautela con la quale tu incontri la tua fragilità e quella dell’altro. La parola fragilità ha un senso positivo rispetto al significato che spesso gli si attribuisce che è antitetico rispetto alla forza con la quale dobbiamo affrontare la vita. La forza è il riconoscimento di quella meravigliosa caratteristica umana che è la fragilità, ma nulla di ciò che è fragile non è anche prezioso come la fragilità del fiore o di un piccolo oggetto Swarovski che ne definisce la bellezza. Allora la gentilezza non è solo sorridere e dire grazie ma esiste quando diventa intenzionale, quando è voluta ed è una risposta verso un evento pensata e ponderata.
La gentilezza diventa:
- il meglio della nostra umanità in azione;
- la caratteristica con la quale stiamo in relazione con noi stessi e ci prendiamo cura di noi, con la quale creiamo momenti di ricarica e di profonda accoglienza e altri nei quali ci diamo la possibilità di trasformare l’errore in apprendimento. Solo se coltivi l’amore nella terra della gentilezza allora quell’errore potrà dare il frutto dell’apprendimento;
- la capacità di avere gli occhi spalancati sulla vita. Noi diamo per scontate le cose, troppo spesso crediamo che le cose ci siano dovute e questo ci rende ciechi alla bellezza intorno a noi e alla capacità di riconoscere il gesto gentile. Noi abbiamo bisogno di gentilezza.
La scienza ci dice che la felicità nasce proprio nell’applicazione concreta della gentilezza: ci sono delle qualità interiori che diventano manifeste solo nel momento in cui tu passi dal coltivare la gentilezza nel cuore a renderla concreta nel tuo essere e nel tuo agire.
Abbiamo bisogno di gentilezza per:
- continuare a restare umani
- reinterpretare la vicinanza come un nuovo modo di essere dopo questi due anni di distanziamento.
Dobbiamo o meglio possiamo scegliere di essere gentili perché la gentilezza ha una straordinaria capacità di promuovere la nostra salute fisica e mentale. Moltissimi studi hanno dimostrato che la gentilezza produce importanti effetti sul nostro corpo e sulle sue reazioni biochimiche.
La gentilezza abbassa i livelli dello stress. È straordinario come Hans Selye, un medico austriaco naturalizzato canadese e ricordato per i primi studi degli effetti dello stress sul corpo umano, affermò che per ridurre lo stress sul corpo umano dobbiamo creare nella nostra quotidianità gesti per il nostro bene e per creare benessere agli altri.
Grazie ad una produzione abbondante della gentilezza nelle nostre giornate si possono vedere i suoi vantaggi quali:
- diminuzione dello stress
- aumento delle nostre difese immunitarie
- incremento di quelle emozioni positive di quando siamo in relazione con gli altri
- migliora la qualità del nostro sonno
- aumenta la nostra capacità di prendere decisioni, di lavorare e stare e creare squadra
Sappiamo che la gentilezza è l’incubatore della gioia e dell’entusiasmo. Gentilezza e gratitudine, indissolubilmente legate insieme, creano una profonda reciprocità in chi offre gentilezza e in chi riceve gentilezza creando una spirale continua di qualità di vita. È stato visto come la gentilezza aumenta la nostra intelligenza emozionale perché è in grado di aumentare l’attitudine umana chiamata empatia e ci permette di sentire ciò che l’altro porta nel cuore. Dove c’è empatia non c’è giudizio. L’accoglienza è possibile solo laddove la gentilezza apre le porte. La gentilezza non è solo qualcosa che dobbiamo agli amici o che condividiamo nelle relazioni sociali ma diventa l’imprescindibile stile con il quale stiamo in relazione con noi stessi.
Sonja Lyubomirsky autrice del libro “The How of Happiness” e psicologa ricercatrice in California, in uno studio condotto ha dato il compito alle persone di un gruppo di compiere 5 gesti di gentilezza nel corso della giornata e ha chiesto alle persone come si sono sentite e il risultato è che rispetto al gruppo di controllo queste persone hanno affermato di sentirsi molto più felici e aspetto ancora più straordinario è che questa felicità non è durata poche ore ma in qualche modo ha avuto un effetto prolungato. Questo studio conferma che c’è una relazione positiva tra gli atti di gentilezza che noi compiamo e la percezione di felicità e di qualità della vita che abbiamo.
Come un farmaco la gentilezza stimola la produzione della serotonina e migliora le ferite della pelle e del cuore e ci predispone alla felicità.
Rispetto alla gentilezza i ricercatori, come Jamil Zaki, hanno visto che fa bene a chi la fa perché nel momento in cui tu compi un atto di gentilezza la tua serotonina aumenta e lo stesso effetto lo vive chi la riceve, ma fa bene anche a chi osserva quel gesto di gentilezza che tu hai compiuto.
Ecco allora dimostrato che la gentilezza porta anche alla produzione di endorfine che sappiamo essere degli antidolorifici strepitosi, tre volte più efficaci della morfina e che allo stesso tempo aumenta la produzione di ossitocina che sappiamo essere l’ormone che facilita la fiducia e che ci migliora il sistema immunitario e aumenta la nostra capacità di creare relazioni sociali. Questi effetti sono veramente straordinari.
La gentilezza diventa come un’onda che si propaga.
Oggi puoi scegliere se essere colui che continua ad osservare in modo perplesso questo mondo che ha dimenticato la gentilezza e l’umanità oppure puoi scegliere se metterti in moto e diventare un essere umano in grado di creare agguati di gentilezza intenzionale in momenti inaspettati per le persone che incontri che possano far dire loro WOW!
Sul giornale Journal of Happiness Studies lo psicologo Douglas Gentile dimostra che essere gentili con gli antri riduce l’ansia e aumenta la felicità e ecco allora che diventa meraviglioso poter accogliere gli studi della scienza della gentilezza come un’emozione positiva con la quale possiamo vivere la vita e attraversare la fatica.
E allora cosa puoi fare in questo mese? Fai in modo che ogni giorno tu possa compiere intenzionalmente 5 atti di gentilezza come ad esempio: lascia un bigliettino sul tergicristallo, un caffè pagato, un messaggio che possa dire alla persona a cui lo mandi perché sei grata di conoscerla o perché quella persona è così importante per TE, ringrazia qualcuno ogni settimana! Divertiti, stupisci, accogli e lascia che la gentilezza ti trasformi.
Felice mese della gentilezza