Il Tempo che non abbiamo: leader senza tempo o senza strategie?
Bip Bip… occupato! Quante volte di fronte ad un semplice occupato telefonico ci sembra che il motivo di parlare con quella persona sia improrogabile?
Così succede molte volte anche nelle azioni della vita di tutti i giorni…
Provate a pensarci: il figlio non risponde ad un messaggio …”ma cosa sarà successo”; una persona arriva in ritardo ad un appuntamento:”mi scombina la programmazione della giornata”; il responsabile mi chiama per parlare di una determinata questione: “dovrò tralasciare qualcosa da fare “…
Il tempo si sincronizza con il nostro respiro… se mi dico che ho tante cose da fare il mio respiro si accorcia e la tensione aumenta. E così accelero, aumento la velocità delle azioni e aumento il rischio di errore, aumentano i battiti cardiaci e senza accorgermene mi trovo fuori dalla consapevolezza del qui e ora e con qualche acciacco di salute in più
Viviamo il tempo in ogni momento della nostra vita come un evento esterno che gestisce le nostre giornate.
Il fisico tedesco Georg Lichstenberg affermava “Gli uomini che non hanno tempo sono quelli che fanno pochissimo”
Ed è proprio così!
In qualità di direttore di un centro servizi per anziani mi trovo spesso a confrontarmi con il valore del mio tempo, con il valore del tempo degli altri e con i tempi di un’organizzazione complessa.
Il mio tempo è strettamente collegato alle priorità da affrontare che provengono dal disegno d’insieme del “cosa voglio far accadere nell’organizzazione”, è programmato per un triennio ma è declinato nelle macro azioni annuali e in microazioni mensili.
Il mio tempo prevede uno spazio per pensare e per crescere come manager… studiando.
Prevede un tempo per accompagnare le persone nei processi di crescita organizzativa, un tempo per promuovere azioni di benessere per i collaboratori, un tempo per essere presente nell’operatività e respirare il clima delle comunità e complessivo dell’organizzazione.
Poi c’è il tempo dei nostri anziani, un tempo per accogliere e comprendere le loro fragilità e costruire le risposte, un tempo per rivelare i loro desideri e far affiorire le loro storie, un tempo di costruzione di nuovi legami, un tempo per incontrarsi e conoscersi, un tempo da dedicare alle loro attese, un tempo per le attese dei Familiari e un tempo per la attese del Personale.
Il tempo poi si tuffa nel turbinio dell’organizzazione complessiva dove oltre al tempo pianificato (turnazioni, riunioni, orari ecc.) c’è un tempo “imprevisto” dove si presentano eventi mai affrontati, questioni sospese, urgenze, priorità del momento, ri-orientamento di ciò che avevi pianificato.
Quindi non ci serve tempo in più ma dobbiamo dotarci di strumenti che ci aiutino a gestire il nostro tempo e, per i responsabili, anche il tempo degli altri.
Molto spesso le organizzazioni vengono lasciate in una pianificazione quotidiana tracciata su alcune linee principali (piano di lavoro, turnazioni, mansionari, orari, schede varie…) che ogni persona si prodigherà di attuare in base ad una propria conoscenza e consapevolezza dell’azione da porre in essere.
Solitamente in queste organizzazioni si lavora ordinariamente finchè non accade l’urgenza, che ovviamente si imputa ad eventi esterni, una volta risolta l’urgenza si ritorna nella routine fino al presentarsi di un’altra urgenza; in breve tempo gli interventi in emergenza aumenteranno e le routine verranno meno per lasciare spazio allo stato di allerta costante.
In questa cultura prendono spazio gli eventi sentinella cioè quegli eventi che ti indicano che qualcosa non sta funzionando: dagli indicatori più evidenti (cadute, lesioni, contenzioni, assenze del personale…) a quelle più sottili (consegne veloci e poco articolate, danni alle attrezzature, ambienti di lavoro trascurati, personale poco curato…)
La dotazione “strumentale” della Sente Mente ® Organizzazione ti guida nel costruire la quotidianità, azione dopo azione, creando frame di intervento in cui l’operatore si sente sicuro di come e del perchè della sua azione.
Le istruzioni operative guidano i continui piccoli interventi assistenziali che sommati costruiscono la giornata di vita del Residente.
I protocolli dichiarano il perchè dell’agire, il come e quali professionisti ne garantiscono processi e obiettivi.
Solo così, come un metronomo il nostro tempo sarà scandito in base alla scelta dei ritmi individuati dall’organizzazione, in armonia con quanto abbiamo deciso di far accadere per i Residenti e con la serenità di una musica che ci piace e ci accompagna nel nostro lavoro.

