36/52: Flessibilità, per adattarti come la vela al vento

Ci hanno insegnato ad essere tutti di un pezzo. A portare avanti le nostre idee. Ad essere coerenti e a non rimangiarci la parola. A non tornare sui nostri passi. Ma questa, lasciatelo dire, è la strada per l’infelicità. E’ questa la vita che desideri? Vuoi vivere i tuoi giorni discutendo e arrabbiandoti con il mondo, con l’impressione che tutto ti remi contro? La flessibilità, per adattarti come la vela al vento, potrebbe rappresentare una soluzione ottimale per raggiungere i risultati che desideri ma anche per vivere in serenità. Nell’articolo due esercizi per affinare la tua capacità di rimanere flessibile ma sicuro, anche quando fuori c’è il temporale.
“La flessibilità nella vita è proprio come gestire la barca a vela: non puoi controllare il vento, non puoi controllare il tempo atmosferico, ma puoi imparare a navigare in armonia con essi”
Saper essere vela
Le convinzioni che ci abitano spesso limitano la visione del mondo e cristallizzano le situazioni. Le questioni di principio, che sono parte fondante di molti pensieri, impediscono di mediare situazioni altamente esplosive alimentando un vortice fatto di fatica, di aspettative e di insoddisfazione che colorano il mondo di tinte scure e minacciose.
E’ quello che viviamo nelle nostre giornate quando il nostro modus operandi è basato sulla re-azione. Quando abbiamo l’abitudine di re-agire alle sollecitazioni esterne attiviamo immediatamente la produzione di cortisolo, adrenalina e nor-adrenalina. Siamo tesi, scattanti, pronti a “combattere o fuggire” ad ogni contrattempo o situazione che incontriamo sul nostro cammino. Potrebbe essere questa una situazione ottimale per rispondere a momenti particolarmente impegnativi ma, a lungo andare, questa risposta fisiologica provoca dentro al corpo ampie zone di infiammazione che sono il substrato in cui le cellule degenerano in tumori o malattie neurodegenerative. Hai presente, oltre al tuo sentire farcito di fatica, il temporale interno che scatenano?
Che fare dunque? Innescare un braccio di ferro per definire torti e ragioni o trovare strade alternative per raggiungere il risultato desiderato magari scegliendo anche di stare un passo indietro? Resistere al vento che soffia impetuoso, sudando le famose 7 camicie o orientare le vele, scegliere una rotta più ampia per attraversare la turbolenza e portarci verso l’obiettivo in un tempo diverso, senza spreco di energia e con più soddisfazione?
Ciò che è certo è che, come sempre, serve la consapevolezza del modo del modo in cui noi attraversiamo la vita, della capacità di assumere la responsabilità di ciò che in essa accade e della volontà di fare le scelte migliori. Serve imparare a vivere in flessibilità per adattarti come la vela al vento.
Osserva il temporale in arrivo
Succede nelle giornate turbolente, di riuscire a superare ostacoli, baypassare situazioni faticose ma di sbottare poi improvvisamente riversando tutta la tensione del giorno in un momento, magari nemmeno il peggiore che abbiamo vissuto. C’è un modo per vivere meglio tutto questo, per creare la possibilità di accogliere ciò che arriva anticipando la nostra predisposizione ancestrale alla re-azione? Se il tuo giudice interiore ti sta dicendo che per un carattere impulsivo e determinato come il tuo non c’è rimedio, ti chiedo di zittirlo e di darti la possibilità di sperimentare l’esercizio qui sotto. Fai così:
Scopri la direzione del vento
Sapere da dove arriva il vento e in quale direzione ti sta spingendo è un esercizio importante per dare intenzionalità al tuo agire. Ti chiedo di fare questo esercizio più volte per sperimentare al meglio cosa accade.
In questa settimana scegli almeno 2 momenti (anche di più se ne hai voglia) in cui è presente il vento. Cerca di esercitarti in situazioni, luoghi e stati d’animo diversi. Per ognuno di essi esci all’aria aperta, soffermati per qualche minuto e cerca di ascoltare le sensazioni che provi.
La prima cosa che ti chiedo è di restare in piedi, con i piedi radicati sul terreno, le braccia lungo i fianchi e la testa diritta. In questa posizione rileva la presenza del vento, senti il suo fruscio tra i rami degli alberi, tra le onde del mare o nel rumore della città. Osserva come la natura intorno a te si lascia portare dalla sua forza, dal suo cullare.
E poi allarga le braccia, chiudi gli occhi e lascia che il vento ti avvolga con il suo alitare. Mentre rimani nel suo abbraccio senti da dove esso arriva e su quale parte del corpo impatta. In che direzione corre? La direzione è univoca o cambia? E il tuo corpo come risponde al suo contatto? Rimani lì e percepisci come il tuo respiro si adatta al suo ritmo.
Quando hai sperimentato la situazione per qualche minuto, torna sul tuo quaderno per descrivere le suggestioni che questa esperienza ti ha suggerito, rispetto al vento fisico che hai sperimentato ed ai venti emotivi che a volte si alzano dentro di te.
Sapere da dove viene il vento e che direzione prende significa essere consapevoli di ciò che accade dentro di noi e di come possiamo e vogliamo rispondere ad esso. Ci permette di allenare la flessibilità per adattarci come la vela al vento.
Essere flessibili come la vela al vento
Ecco allora che per orientare le nostre vele e solcare i venti emozionali dobbiamo allenare la capacità di essere flessibili, di assumerci la responsabilità di vivere al meglio e di saperci adattare alle situazioni che si presentano nel nostro tempo di vita, sia familiare che lavorativa che sociale. E’ un esercizio questo che ci porta a togliere gli occhiali con cui conferiamo significati a ciò che accade e ci aiuta ad ampliarne la visione attraverso uno sguardo nuovo. E’ un allenamento che ci permette di divenire sempre più abili a scegliere di essere migliori e di lasciare il mondo un posto migliore di come l’abbiamo trovato quando ci siamo arrivati.
E, se concordi con me che essere flessibile è:
-imparare a vedere le cose senza giudicare,
-è respirare prima di pensare e parlare,
-è sapere che nulla è per sempre,
-è sapersi piegare e ricomporre al bisogno,
-è lasciare aperta la porta delle opportunità,
-è accogliere il punto di vista dell’altro,
allora è necessaria una azione mirata e personale che traduca concretamente in gesti questa affermazione. Per te il secondo esercizio di questa settimana:
Aggiungere flessibilità
Ogni sera mentre distilli dalla giornata appena trascorsa i tuoi momenti migliori, metti in evidenza le situazioni in cui sei stato flessibile e ti sei sentito tale.
Sul tuo quaderno tieni traccia di questo sintetizzando il momento, evidenziando le sensazioni che ti hanno accompagnato e ricordando il risultato che questo atteggiamento ha prodotto. Poche righe per fissare nello scrigno della mente e del cuore il benefico risultato del tuo essere flessibile.
E mentre prepari la tua pagina per il giorno che arriva scrivi la tua intenzione di vivere altre situazioni mantenendo le vele flessibili al vento in esso presente.
E ora
non ti resta che sperimentare e forgiare pensieri ricchi in flessibilità per dare ancor più senso e significato alla Vita in tutte le sue manifestazioni. E più sarai flessibile, più saprai goderne.
“Flessibilità non significa deviare dai tuoi obiettivi: è l’arte di adattarsi alle circostanze senza perdere mai di vista la meta, come un bravo marinaio pronto a regolare le vele e a guidare la sua barca attraverso i mari della vita”
L’attenzione e la consapevolezza, ancora una volta, sono le più grandi alleate per allenare la responsabilità di vivere un tempo di qualità, ricco di ben-essere e carico di ben-vivere.
Allenarle ne vale l’impegno.
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Non ti basta? Vuoi ulteriore materiale per approfondire?
* Bibliografia
Puoi leggere “”Mindset” di Karol Dweck
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