Alzheimer: ogni sorso d’acqua vale il tuo impegno
È sera e quando tutto è quasi portato a termine, Emma decide di abbandonarsi per un momento sul divano. Ha ancora quel mal di testa che pare non se voglia proprio andare e si chiede perché si sente così spossata. Ripercorrendo la sua giornata e si ripete che sì, ha fatto accadere proprio tante cose belle. E il suo sguardo, perlustrando la cucina, si posa sulla brocca e si rende conto, che presa dal fare, ha bevuto pochissimo ed anche a sua mamma Sofia ha offerto meno acqua del solito. Forse per questo anche lei sembrava avere meno energia.
Ecco perché Emma si sente avvizzita come i fiori sul balcone a cui non ha ancora dato da bere ed il suo mal di testa suona come un campanello d’allarme, in risposta alla scarsità di acqua nel suo corpo.
Dalle ricerche di Sonja Lyubomirsky, professoressa di psicologia presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università della California, si evince che il benessere è nelle nostre mani e per il 40% dipende dalle azioni quotidiane che noi compiamo. Azioni semplici e spesso, proprio perché tanto semplici sottovalutiamo la loro importanza per la nostra salute e per quella delle persone con demenza a cui siamo accanto.
Abbiamo consapevolezza che l’acqua è fondamentale: sappiamo di poter sopravvivere in assenza di cibo per qualche settimana e che rispetto all’idratazione, questo periodo di tempo si riduce a soli tre o quattro giorni. Eppure, come Emma, ci accorgiamo a sera di aver offerto a noi stessi meno della dose minima di liquidi, perché immersi nelle cose da fare ce ne siamo dimenticati, o perché ci sembrava di non averne bisogno, oppure perché non avvertiamo il desiderio durante il giorno di bere o il senso di sete.
L’acqua, a braccetto con sonno, cibo, movimento e ossigeno, è uno dei cinque elementi base fondamentali della nostra energia vitale: quando il livello di uno di questi fattori si abbassa, si scatena un effetto domino che fa precipitare la nostra vitalità e se non li ripristiniamo, a lungo andare, ne risentiranno tutte le aree della nostra vita.
L’acqua copre oltre il 70% della superficie della Terra e circa con la stessa percentuale è il maggior costituente del corpo umano. È elemento fondamentale anche dei principali ecosistemi e di tutte le forme di vita conosciute. Straordinario, vero?
L’acqua oltre ad essere fonte di vita, è indispensabile per tutti i processi fisiologici e le reazioni biochimiche che avvengono nel nostro organismo, viene ingaggiata dal corpo nel trasporto, nell’assorbimento e nell’impiego dei nutrienti, è coinvolta nella fase di digestione del cibo. Ha anche il compito importante di veicolare le scorie al di fuori del nostro organismo.
Sai quanto è importante anche per i muscoli? Per il 75% il tessuto muscolare è costituito da acqua ed è facile intuire che un sistema muscolare ben idratato è più efficiente. Un adeguato apporto di acqua per aumenta l’elasticità e la tonicità dei nostri muscoli, ci permette di smaltire il cortisolo, l’ormone dello stress che, quando in eccesso, indebolisce i muscoli; e ha un effetto lubrificante sulle articolazioni agevolando l’azione dei muscoli. Sostiene anche nel prevenire i crampi muscolari, fastidiosi non solo per chi fa sport, ma anche per le persone anziane.
È l’elemento principale della maggior parte delle cellule del nostro organismo. Spesso beviamo acqua rivolgendo il pensiero a reni, fegato, intestino o al nostro cuore. Eppure l’organo del nostro corpo che ha più bisogno di acqua è il cervello che ne è composto per oltre l’80% e una perdita anche piccola lo fa ridurre di volume.
e gli effetti dell’acqua su di esso sono davvero potenti. Il cervello è anche il primo organo a mandarci l’avvertimento di mancanza d’acqua: l’attenzione e diminuisce, tendiamo risparmiare le risorse, la memoria si fa meno vigile, ci si concentra con maggiore difficoltà e la risposta agli stimoli diventa più lenta.
L’acqua può fare la differenza anche sul benessere psicologico. Osservare il mare e respirarne il profumo, ascoltarne il suono ci rilassarsi. Ma anche bere acqua aiuta a regolare le onde emotive in un modo meravigliosamente semplice: modifica la temperatura del cervello, elimina le tossine e le cellule morte, regola i processi chimici attivando una sorta di risciacquo mentale ed emozionale. L’acqua favorisce la circolazione sanguigna che arriva al cervello, lo ossigena, lo idrata e gli dona calma, per questo una adeguata idratazione durante il giorno, e magari un sorso prima di andare a dormire, può facilitare un sonno di qualità.
In assenza di acqua, le piante inaridiscono, rinsecchiscono, con abbondanza di acqua si rinvigoriscono e riprendono vitalità. In un certo senso è così anche per noi: una adeguata idratazione è la chiave per sentirci vigili, lucidi e mantenere gli organi del nostro corpo funzionanti al meglio.
Per quanto possa sembrare di poco rilievo bere poca acqua, la sua mancanza provoca uno squilibrio omeostatico immediato. Persino i nostri pensieri si nutrono d’acqua: la memoria, l’attenzione, la concentrazione, l’energia, la calma, hanno bisogno di essere innaffiate. Una privazione solo dell’1-2% delle riserve d’acqua corporee basta per farci diventare più irritabili, re-attivi e agitati (ti si accende una lampadina pensando ai comportamenti speciali della persona che vive con demenza?).
SOS: offri acqua a te o al tuo caro quando provi:
- sensazione di secchezza della bocca (ma anche di naso, occhi, orecchie: l’acqua mantiene le loro superfici adeguatamente umide)
- sensazione di sete
- sensazione di debolezza, spossatezza
- mal di testa
- pelle poco elastica: se provi a pizzicare la pelle del braccio, rimane grinzosa e impiega più tempo a distendersi
- crampi muscolari
- minor lucidità mentale e presenza
Se vi è una magia su questo pianeta, è contenuta nell’acqua.
Loren Eiseley
Come puoi fare per migliorare la tua attenzione nel nutrire il tuo corpo e il tuo cervello con l’acqua?
- Innanzitutto, se ancora non lo hai fatto, scegli di sviluppare la sana abitudine di offrirti più acqua durante la tua giornata e assumiti la responsabilità di bere prima di avere sete (nel cervello dimora il centro che indica il bisogno d’acqua, ma è un meccanismo che agisce con tempi ampi, per questo bisognerebbe bere anticipando la sensazione di bocca secca, che è il primo segnale di scarsità di idratazione).
- Calcola il tuo fabbisogno giornaliero d’acqua e quello del tuo famigliare, con questa semplice formula:
(0,30 x peso corporeo) : 10
- Per avere cura del tuo livello di acqua e offrire la possibilità al cervello di funzionare al 100%, metti un timer, fai in modo che ti arrivi la notifica da un’app, punta una sveglia che ogni 45 minuti o al massimo un’ora, che ti ricordino che è il momento di rivitalizzarti con un sorso d’acqua.
- Trova 101 modi per apprezzare la vita e onorarla con un brindisi. Sfatiamo lo stigma “i vecchi fanno fatica a bere”, “i vecchi non hanno voglia di bere” creando insieme nuove abitudini in modo piacevole, con un pizzico di leggerezza e divertimento. Evita di imporre al tuo caro di consumare in una volta un intero bicchiere di acqua, ma ogni 45minuti o ogni ora, sosta con lui per un breve brindisi, trovando ogni volta qualcosa da apprezzare, l’acqua acquisterà un sapore speciale (brindiamo a questa bella giornata!, alla salute!, al nostro essere qui insieme!…), potrete così aggiungere anche i benefici della gratitudine e, perché no, anche della risata
- Mantieni elevato il livello di acqua nell’arco della giornata: meglio piccoli e frequenti sorsi d’acqua per evitare al tuo caro di avere la sensazione “di troppa quantità” e senza riempire lo stomaco in modo eccessivo.
- Adotta l’abitudine di bere un bicchiere d’acqua appena sveglio/a, è necessario perché quello è il momento della giornata in cui le nostre cellule cerebrali hanno più bisogno di idratazione (con ogni respiro profondo, si rilascia dell’umidità e questo conduce il cervello ad una “disidratazione mattutina”).
- Il benessere che l’acqua può donare proviene anche dall’esterno: pensa ai benefici di una doccia che lava i detriti della giornata e che puoi lasciare andare, o di un bagno rilassante. Se queste abitudini appartengono anche al tuo caro che vive con demenza, offri la possibilità di rigenerarsi e sostare sotto la cascata d’acqua della doccia o rilassarsi grazie ad un bagno felice, un pediluvio o un maniluvio, offri anche di toccare l’acqua e vivere momenti speciali quando si lava le mani, il viso oppure impegna le sue risorse lavando le stoviglie o la biancheria.
- Se il tuo caro lo apprezza, giocate e scherzate con l’acqua quando siete insieme al lavabo, magari scambiandovi un massaggio alle mani, proposto con un sapone profumato e delicato.
- Fate una passeggiata anche se fuori piove, ascoltando le gocce sull’ombrello
- Camminate per un po’ scalzi nell’erba, meglio quando c’è ancora la rugiada
- Se il tuo caro vive in una residenza per anziani, chiedi informazioni rispetto alla sua energia vitale ed al suo apporto di acqua durante il giorno. Puoi sostenere la sua abitudine nel bere dell’acqua ogni volta che vai a trovarlo, festeggiando insieme il momento che state vivendo degustando insieme la sua bevanda preferita.
Presta attenzione ai segnali che il corpo invia, fermati, ascolta e chiediti: di che cosa ha bisogno ora il mio corpo o quello del mio caro? Abbi cura di te attraverso il super potere dell’acqua per avere cura al meglio della persona a cui sei accanto e mantieni alta la vostra energia vitale.
Ci saranno ancora nel mondo cose tanto semplici e tanto pure
come l’acqua bevuta nel palmo delle mani?
Mario Quintana