Compagni di viaggio
“Lei ha fiducia nella mia capacità di gestire i problemi della mia convivenza con la demenza.
Non fa caso ai miei modi imbarazzanti. Abbiamo problemi più gravi che non gestire piccole seccature.
Condividiamo una partnership, nella mia cura per la demenza, e ci si aspetta che anch’io faccia la mia parte.
Lei supervisiona la mia sicurezza e si assicura che io stia ricevendo le migliori cure, ma capisce anche il mio bisogno di indipendenza e di imparare sempre nuovi modi per vivere con la demenza.
Non mi direbbe mai che non posso fare qualcosa, ma piuttosto mi chiede se sono sicuro di volerlo fare.
In questo modo mi ricordo dei miei limiti e posso scegliere per me stesso. Se ritiene che una cosa non sia sicura, la gestisce in modo diverso.
Lei è la mia compagna di cura e non la mia Badante“.
Articolo scritto da Harry Urban e tradotto da Patrizia Gottardi
Materiale a libero utilizzo della stampa.