Il massaggio alla mano alla persona che con-vive con l’alzheimer: idee per ridurre l’ansia
E se mentre massaggiassi la mano della persona che con-vive con la demenza ti chiedessi: “Cosa voglio far accadere?”
La fase di preparazione al massaggio alla mano, in particolare se dedicato alle persone che con-vivono con la demenza, è importante tanto quanto il massaggio stesso. Vediamo insieme come prepararci al meglio!
Una delle cose più importanti che ho appreso, diventando felicitatrice del Sente-mente®, è che prima di intraprendere una qualunque attività o esperienza è fondamentale porsi questa domanda: “Cosa voglio far accadere?”
Cosa voglio far accadere?
Anche quando entriamo in con-tatto con un’altra persona, in particolare se desideriamo proporre un tocco terapeutico, dobbiamo essere consapevoli ed avere chiare le nostre intenzioni.
Perché non basta solo toccare. L’intenzione che mettiamo nei nostri gesti avrà un effetto che si propagherà al di fuori di noi. Sapere cosa voglio far accadere, mi aiuterà a scegliere in modo consapevole diversi elementi del massaggio alla mano, tra i quali:
*Cosa desidero comunicare?
Per esempio se il mio intento è quello di rilassare la persona, prima di tutto sarà molto utile fare un piccolo esercizio di centratura (vedi articolo della scorsa settimana), il luogo che sceglierò sarà tranquillo e senza troppi stimoli che potrebbero distogliere l’attenzione, le luci soffuse, magari con una musica di sottofondo che aiuti il rilassamento…
Se invece vogliamo impostare un’esperienza di massaggio più allegra e spensierata, si potrà agire anche sul piano verbale, iniziando con una conversazione e con le luci accese.
Il ritmo della sessione.
Prendiamo in considerazione il momento della giornata, se è meglio al mattino appena sveglio o se la persona è più ricettiva in un altro momento. La durata, che è consigliata di 30 minuti, in realtà va tarata sulle esigenze della persona che riceve il massaggio.
Anche un solo minuto di sosta, con un breve massaggio, tra una corsa e l’altra, può avere un effetto interessante. Magari si inizia proponendo il massaggio con durata di qualche minuto e poi, pian piano, si prolunga nelle sessioni successive, a seconda del tipo di risposta della persona.
Quali attrezzature mi servono?
Cosa può rendere ancora più confortevole e speciale l’esperienza che voglio far vivere? Forse la crema preferita della persona? Quella profumata che, da molti anni, utilizza per ammorbidire le mani? Un bel cuscino sul quale appoggiare le mani e rilassare così le braccia? Quella musica rilassante che ci piace tanto? E, se siamo personale di una casa di riposo, i guanti mi servono veramente?! Che sensazione trasmetteranno alla persona che riceve il massaggio da noi?
Tratto dal libro “Il massaggio alla mano con la persona malata” di Barbara Goldschmidt e Niamh van Meines
Piccola esperienza per questa settimana: divertiti a scoprire le tue mani! Questa esperienza che ti propongo di vivere è importante per iniziare a prendere consapevolezza di come interagiscono le nostre mani. Lascia da parte il giudizio, non c’è giusto o sbagliato, esistono solo le sensazioni che riusciamo a percepire. Prenditi un momento per te, concentrati sulle sensazioni che arrivano dalle dita, dal palmo, dal dorso. Sfiora delicatamente e poi con più decisione una mano con l’altra. Senti quale pressione stai esercitando. Allenati a sentire anche con gli occhi chiusi e chiediti se hai notato qualcosa di diverso. Alterna un contatto veloce con uno lento, il movimento alternato con la sosta sullo stesso punto.
Se ti fa piacere scrivi nei commenti cosa ti ha regalato questo momento che hai scelto di dedicarti!
Articolo scritto dalla fisioterapista Barbara Carraro