Per approfondire il SENTE-MENTE® Project e le altre iniziative di Letizia Espanoli
Libri
Dar casa al tempo fragile
Ennio Ripamonti e Letizia Espanoli
Dall’esperienza di Pinzolo al metodo per sviluppare un nucleo Alzheimer
Una storia d’eccellenza, quella dell’APSP Collini di Pinzolo, a cui segue una guida pratica per realizzare un nucleo Alzheimer: dagli errori da evitare agli elementi fondamentali da tenere in considerazione.
In uscita il 21 settembre 2022 – approfitta della prevendita per prenotare subito le tue copie
«Solo un professionista che desideri creare occasioni di vita nella residenzialità può riuscire a pensare a un ambiente che sappia evocare serenità e benessere».
«Solo quando cominci a immaginare, insieme agli altri, qualcosa di nuovo, stai cominciando a realizzarlo»: l’esperienza dell’APSP Abelardo Collini di Pinzolo, descritta nella prima parte del libro, è sintetizzata nelle parole di Ennio Ripamonti. La fragilità riguarda, in qualche misura, tutte e tutti, e il compito della società e delle istituzioni è di averne cura nel modo migliore, garantendo benessere, qualità e dignità nell’accudimento dell’Altro, riflesso di noi stessi. Almeno così si è immaginato a Pinzolo. E così si è cominciato a realizzare, attraverso la formazione e il metodo di Letizia Espanoli descritto nella seconda parte del libro, che costituisce una guida dettagliata per tutte le strutture che vogliano costituire o sviluppare un nucleo Alzheimer.
Il libro è stato realizzato con il patrocinio dei Comuni di Pinzolo, Carisolo, Giustino e Massimeno
Le carte per accendere la resilienza
Letizia Espanoli ed E. Mantesso
Esperienze per residenti, professionisti, volontari, famiglie e organizzazioni felici
Libro + carte = uno strumento prezioso per rispondere allo stress e accendere in noi una competenza fondamentale: la resilienza.
Un gioco che può aiutare non solo i professionisti della cura e i residenti delle RSA, ma anche i volontari, gli anziani a domicilio e le famiglie, a sviluppare intelligenza linguistica, creatività e presenza.
Un’occasione per incontrare l’altro in modo autentico, profondo e denso di reciprocità.
Una perla dopo l’altra potranno comporre una straordinaria collana che racconta di istanti preziosi che sono di fatto i mattoni della storia di vita della persona.
Per un’organizzazione che cura
Letizia Espanoli
Idee e azioni possibili secondo il Sente-mente®modello
Editrice Dapero 2020
ISBN 9788832254051
Pagine: 184
L’opera rivolge il suo sguardo al modello organizzativo, ovvero al sistema di valori, credenze e norme che orienta le azioni di tutti i professionisti delle organizzazioni sociosanitarie. L’obiettivo è la ricerca di quella cultura che rende l’organizzazione realmente capace di cura, ma, il punto di partenza è il suo opposto, la «cultura della trascuratezza» che, nel tempo, conduce al «mostro» dei maltrattamenti.
Indagando le definizioni e gli indicatori di abuso dell’OMS, si scoprono le forme che il maltrattamento può assumere e si analizzano gli eventi sentinella e le aree di responsabilità. Sotto la guida del modello Sente-Mente®, nato per migliorare la relazione con persone speciali, si arriva a comprendere che «riscrivere le pagine della cura» è possibile e a capire cosa possiamo migliorare in termini di organizzazione e processi di cura.
Guidato dalle cinquanta tessere del modello e accompagnato dalle testimonianze dei direttori che lo hanno scelto, ogni lettore potrà così far luce sull’Identità di Cura che esiste e verso cui vuole che tenda la propria organizzazione.
Destinatari:
Direttori di RSA, Coordinatori, tutti i professionisti della cura all’anziano.

# GIU' LE MANI DAI VECCHI
Letizia Espanoli
I vecchi che vivono nel nostro paese meritano davvero di più. Violenza non è solo essere colpiti o derisi, violenza è la non qualità della cura, è il latte allungato con il tè, è vivere ammassati, è sentirsi dire “sei un maiale” ridendo perché hai fatto “tanta” cacca, è tradire la fiducia di chi è fragile e di chi ama… e tanto altro ancora.
Sono tutti così? No, da qualche parte ci sono ancora gli innamorati del loro lavoro e infaticabili costruttori di realtà umane meravigliose.

DISTURBA...CHI
Letizia Espanoli
La certezza che oggi ho è che non mi prendo più cura solo con ciò che so, ma soprattutto con ciò che sono. Ecco perché allenare la nostra umanità per essere un Professionista della Cura e della Relazione è vitale.
È nel giorno in cui perdiamo quell’umanità che smarriamo la strada per incontrare la persona che vive con la demenza, è proprio quel giorno che ci ritroviamo a “fare” azioni sul corpo dell’altro senza incontrare chi abita quel corpo. Diventati macchine da assistenza perdiamo l’essenza del nostro lavoro che non è solo quella di “fare”, ma di “far star bene”.
Il tempo qui davvero non c’entra. Il tema è come non smarrire l’essenza della qualità delle cure e della vita per rincorrere quella di un fare disumanizzante e crudele per la persona fragile.

LA VITA E' ORA
Letizia Espanoli, Andrea Ciresa
Nell’epoca di internet, dei best-seller sul self-help, dei social network mordi e fuggi, dei blog in cui ogni giorno qualcuno ci spiega le “10 regole per essere felici” o le “8 cose che le persone di successo fanno prima delle 5:00”, scrivere di Felicità e Vita risulta essere coraggioso e ardito.
Quello che vogliamo fare insieme a te, tra queste righe, non è creare l’illusione che raggiungere la felicità (o come vedremo uno stato di ben-essere a “prescindere”) sia una cosa semplice, ma creare la Speranza – basata sui più recenti studi scientifici – che incamminarsi lungo questo cammino sarà meraviglioso e alla portata di tutti.
Niente scorciatoie quindi, nessuna pillola da prendere all’occorrenza ma un vero e proprio training da vivere nei prossimi due mesi, per s-velare la bellezza che già è presente nella tua vita, per toglierle i veli ed estirpare la “contentezza”.

TRACCE DI TE
Letizia Espanoli
Per orientarsi nella giungla della frenesia di questi anni, del sovraccarico di informazioni, delle notifiche che interrompono ogni pensiero, della sensazione interiore continua di “non farcela”, “non essere all’altezza”, “non essere in tempo” ci servono attrezzi speciali: un quaderno e un’agenda.
Il quaderno ci serve a non perdere mai di vista tutto quello che conta nella vita, a non reiterare giorni e anni fotocopia, ad assumerci la responsabilità della costruzione del nostro presente.
L’agenda settimanale, capace di inserire nella nostra vita la dimensione del tempo. Il tempo che passa, che non ritorna. Poi ancora la dimensione del tempo come scelta, come investimento su sé stessi e su ciò che conta per poter arrivare al nostro ultimo respiro consapevoli di aver portato a compimento i nostri desideri più profondi.
Tutti noi abbiamo 24 ore a disposizione ogni giorno. Le scelte che compiamo quotidianamente sul nostro tempo incidono in gran parte sulla nostra felicità e serenità interiore. Non ci manca il tempo, ci manca il coraggio di stare in sella a questo indomito amico e orientarne con saggezza i suoi percorsi.
IL LINGUAGGIO DEI DUE MONDI
Letizia Espanoli, in collaborazione con Anna Adami e Deborah De Angelis
In questo libro, caro lettore, verrai condotto, giorno dopo giorno, in un viaggio che ti porterà a riflettere sull’uso delle parole. Sì, proprio quelle che possono partire dal cuore per accendere la Vita in te stesso e nell’altro.
Il linguaggio dei due mondi? Ma quali mondi?
Il tuo che incontra le Terre dell’Altro. Le tue parole vecchie che incontreranno le nuove e si lasceranno condurre. Il mondo della mente che tutto vuol giustificare e il mondo del cuore che tutto vuole com-prendere. Il mondo della Paura che incontra il Coraggio e la Curiosità. Il mondo della Fatica che tra le gocce di sudore incontra la Gioia. Mondi opposti che attraverso la parola si ampliano, integrano, contaminano.
Come l’Eroe dei Due Mondi: partiamo alla volta della Terra delle Parole Potenzianti.
In quanti siamo? Certamente più di 1000!

… È SEMPRE UN BUON-GIORNO!
Letizia Espanoli, in collaborazione con Giusi Perna e Deborah De Angelis
Pensi di aver perduto la rotta del tuo cammino? Ecco! Puoi lasciare che la Felicità giunga in tuo aiuto; lascia che sia lei a chiarirti le idee confuse. Scegli la Felicità in consapevolezza e lasciale tessere nuovamente la tua tela ingarbugliata, lasciale colorare i tuoi panorami di dolci sfumature. L’unità di misura degli eventi sei tu con le tue emozioni, nient’altro!
Sei pronto? Se ti sei fermato – ora – su questo libro, sicuramente hai scelto di svegliarti domattina con un pensiero capace di portare nuova vitalità nel tuo tempo: “È sempre un buon giorno!”

#LAVITANONFINISCECONLADIAGNOSI
Letizia Espanoli, in collaborazione con Elena Mantesso
Un libro per rendere evidente a tutti che #lavitanonfinisceconladiagnosi: è tempo, infatti, di non studiare più solo la malattia, ma anche le sue possibilità. Le persone che con-vivono con la demenza non hanno bisogno di essere continuamente stimolate a fare attività. Hanno piuttosto una disperata necessità di essere apprezzate per ciò che ancora vibra in loro perché nessuno di noi sarà mai un guscio vuoto, un avanzo, un residuo o un’abilità da recuperare. Nel cuore di tutti, malati, famigliari, operatori, ci sono innumerevoli istanti che nessuno potrà mai portare via, neanche il signor Alzheimer.
Attraversare il dolore per trasformarlo
Letizia Espanoli
Gli operatori dei servizi socio-sanitari non sono immuni dal dolore nelle loro vite.
Sette momenti, nelle storie raccolte dai curatori per questo volume, che diventano le tappe di un percorso umano e professionale, ma anche, attraverso la scrittura terapeutica, un "lasciar andare il proprio dolore". Ogni racconto propone poi alcune pagine di riflessioni ed esercizi, e così il volume si configura anche come un'occasione di riflessione per gli operatori socio-sanitari e socio-educativi all'interno di itinerari formativi sull'etica, sull'accompagnamento alla morte e sullo sviluppo delle proprie potenzialità.

Alzheimer. Idee per la qualità della vita
Letizia Espanoli
Lavorare quotidianamente con un malato di Alzheimer vuol dire sì misurarsi con una fatica sempre nuova e con un profondo senso di impotenza, ma anche gioire dei piccoli traguardi raggiunti da un malato sapientemente accompagnato e sostenuto dai diversi interventi che vengono immaginati per lui.
Proprio da alcune esperienze di accompagnamento e sostegno quotidiano è nata l'intuizione che probabilmente l'ambiente poteva diventare uno strumento di supporto al lavoro quotidiano con il malato.
Usare gli spazi come elementi di cura di un disagio, o tasselli che favoriscono un benessere, permette ai malati di stare meglio e agli operatori di vivere una quotidianità meno appesantita dalla preoccupazione che qualcosa possa andare storto.
A casa o in residenza infatti ci si è resi conto che affiancare un "buon ambiente" agli altri strumenti di cura poteva offrire enormi soluzioni... proprio come ciascuno di noi sta meglio in un luogo nel quale si sente a suo agio, anche il malato, confuso e disorientato, può beneficiare di luoghi che siano pensati a sua misura, che possono essere condivisi con altri, ma anche del tutto individuali.
Lo sforzo degli autori è stato quello di raccogliere i diversi elementi che la medicina ha messo a disposizione, e comprendere come rileggerli in funzione di un benessere che non è una cortese risposta a un bisogno, ma un pieno diritto del malato.
Anche solo un sorriso o una carezza bastano a dare senso a un percorso lungo diversi anni, nei quali la ricerca di soluzioni sempre nuove e produttive di benessere diventa la regola aurea.

De-mente? no! Sente-mente
Letizia Espanoli
Questo libro è l'urlo disperato di un operatore che nei suoi 27 anni di lavoro non ha mai smesso un istante di credere nel valore della vita e della relazione terapeutica. Al primo Sente-Mente Day, 350 colleghi provenienti da tutta Italia hanno firmato il Manifesto della Sente-Menza.
L'idea è semplice. La persona affetta da demenza non è un problema o un caso difficile. È una persona che ancora 'sente'. A noi la responsabilità di farci riconoscere per la bellezza e gentilezza o per l'ignoranza e grettezza. Mille alibi, a seconda dei ruoli, potrebbero ora essere elencati.
Ma nessuno, di fronte al dolore che procuriamo a queste persone, è abbastanza. Non ho mai smesso di credere nel valore della scienza, soprattutto ora che numerose università stanno investendo denaro, idee e risorse per far comprendere come la felicità sia un vantaggio. Solo educando alla felicità le persone, solo creando progetti di crescita interiore degli operatori e dei familiari, solo volando alto potremo creare nuovi paradigmi