Obiettivi del progetto
Il settore socio-sanitario è caratterizzato dall'elevata presenza di potenziali fattori di rischio psicosociale per gli operatori che vi lavorano, quali ad esempio l’elevato carico emotivo, derivante dal contatto continuo con situazioni di sofferenza, il lavoro su turni, l'elevato grado di attenzione e concentrazione richiesto dalle attività svolte. Per questo motivo rappresenta un contesto potenzialmente a rischio stress lavoro-correlato.
Il progetto "Educare alla felicità" è nato per offrire una risposta positiva e personalizzata a queste situazioni. In particolare per:
- favorire la diminuzione dello stress lavoro correlato;
- aumentare le prestazioni all’interno dell’azienda;
- aumentare il self-empowerment;
- favorire la creazione dello spirito di squadra;
- responsabilizzazione della propria salute e felicità
Parallelamente a questo percorso sarà attivata una “cabina di regia” interna formata da quattro persone che avranno il compito di coordinare internamente il lavoro di crescita e sviluppo del progetto e di studiare le realizzazioni pratiche coordinata da Letizia Espanoli.
Saranno proposte ai partecipanti inoltre occasioni formative esterne del Sente-mente modello per implementare la formazione ma anche per consentire occasioni di confronto con altre strutture italiane all’avanguardia:
Modalità operative
Implementare il progetto attraverso un percorso di formazione, consulenza organizzativa e coaching
Il progetto prevede un percorso di formazione in aula, della durata di 9 giornate da 7 ore ciascuna, progettata su misura per la realtà delle imprese clienti. Durante il percorso formativo il partecipante verrà:
- dotato di diario-agenda individuale per programmare le attività verificare il risultato ottenuto
- coinvolto dal docente in esercizi da svolgere settimanalmente
- inserito in un gruppo chiuso di Facebook, nel quale i partecipanti si potranno scambiare e condividere esperienze e opinioni
messo in grado di scaricare, dal sito di Letizia Espanoli, il prezioso materiale per le esercitazioni e per le opportune riflessioni che sarà diversificato per ogni settimana.
Durante l’intero percorso la persona sarà continuamente chiamata ad impegnarsi per la propria crescita e la propria trasformazione, per ottenere un miglioramento delle prestazioni lavorative e rapporti interpersonali.
Il percorso formativo
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Educare alla felicità nei servizi socio sanitari è:
- un per-corso per portare più salute e felicità nella vita. Settimana dopo settimana sarai allenato a sviluppare abilità, punti di vista, atteggiamenti capaci di far germogliare il massimo delle tue potenzialità.
- un viaggio nelle moderne scoperte delle neuroscienze e della psicologia positiva con esercizi ispirati a Goleman, Seligman, Amy Cuddy, Robin Sharma, Wendy Suzuky, Estanislao Bachrach, Candance Pert, Tal Ben – Shahar, Madan Kataria uniti alla saggezza antica di Thich Naht Hanh …
- un per-corso teorico ma soprattutto esperienziale. Le persone cambiano non quando pensano, ma quando agiscono. Sarai motivato a creare piccoli gesti quotidiani che solleciteranno la tua evoluzione continua
- un’ agenda appositamente studiata per andare nella direzione dei desideri, dei sogni con obiettivi strutturati e con la capacità di fissare le azioni quotidiane verso il costante miglioramento con una frase settimanale, la parola chiave ed un esercizio da svolgere durante la settimana per allenare i dipendenti e tenerli focalizzati nel per-corso
- un per-corso che formerà il team “formatori interni #giornifelici” capaci, nel 2018, di attivare in modo capillare in tutta l’organizzazione, un itinerario di umanizzazione dei processi assistenziali, cambiamento del modello organizzativo interno (si andrà all’attivazione delle 52 tessere del puzzle del Sente-Mente® gestione) portando l’intera triade assistenziale verso la realizzazione del ben-essere organizzativo.
Qual è la differenza del format rispetto ad altri corsi?
Oltre ad intraprendere il percorso formativo-esperienziale ogni partecipante sarà costantemente impegnato per tutto il 2017... per la creazione dei propri “Giorni felici”
“Giorni felici” è la risposta a coloro che chiedono di più di un corso che duri solo qualche ora. Così è nata l’idea di creare un corso formativo permanente sotto forma di agenda (#giornifelici che la direzione dell’ente ha acquistato per ogni singolo dipendente del gruppo di formazione)
Il dipendente accede così, ogni settimana, a contenuti innovativi, motivazionali.
Nel gruppo chiuso di Facebook i vari partecipanti si potranno scambiare informazioni, motivare gli uni gli altri e soprattutto scaricare il prezioso materiale che verrà diversificato per ogni settimana (ogni settimana lavora su una parola potenziante lasciando indicazioni concrete – esercizi o esperienze brevi ma capaci di innovare l’agire)
Attraverso il percorso annuale la persona sarà chiamata ad impegnarsi per la propria crescita e la propria trasformazione, con conseguente miglioramento non solo delle prestazioni lavorative ma anche dei rapporti interpersonali.
Modalità didattiche
La forma-azione, è di tipo tecnico emozionale, in grado di rilanciare il servizio in termini di:
- Motivazione (personale e organizzativa)
- Creazione (personale e organizzativa)
- Competenze (personali e organizzative)
- Innovazione (personale e organizzativa)
Quando si perde la motivazione all'aiuto ed i livelli di stress e l' incapacità di elaborazione delle difficoltà organizzative aumentano, nei servizi gli operatori manifestano atteggiamenti di "autodifesa".
Questi atteggiamenti, a lungo andare, indeboliscono la scelta professionale fatta e inducono la persona-professionista a disinvestire in ambito lavorativo, auspicando nel successo in una vita personale densa di significati.
Il momento sociale che stiamo vivendo, le difficoltà personali a vivere lo stress personale erodono di possibilità questa scelta.
Giorno dopo giorno l'operatore si ritrova a vivere una vita personale "stressante" Inserita in una vita lavorativa "demotivante".
La sua incapacità a "elaborare" le emozioni personali mina il processo di aiuto stravolgendone i significati e creando o distacco freddo (mai terapeutico per la costruzione dell'alleanza terapeutica) oppure coinvolgimenti personali (mai terapeutici perché si giocano dentro a dinamiche personali e a identificazioni pericolose)
Programma didattico del corso:
- Vivere in un Universo Amico
- Lo stress lavoro correlato: mi sento inadeguato
- Le tre intelligenze (cuore, mente e intestino)
- Le parole creano (il linguaggio)
- Energia vitale
- Gli errori di Cartesio
- La Psico Neuro Endocrino Immunologia
- Il Locus of Control
- L’intelligenza emozionale e le emozioni
- Le emozioni e i neutrosmettitori (dello stress o della felicità)
- HeartMath e la coerenza del cuore (esercizio di meditazione)
- Gratitudine e Apprezzamento verso Denigrazione e Lamentela: la strada oganizzativa del successo
- 120 secondi di pausa: esercizi di ricarica
- Esercitazioni per casa
Strano mondo quello socio sanitario. Ha strumenti geniali di cura: il contatto, lo sguardo, le parole, il sorriso. E non li usa in nome di un errore formativo: "tenere le distanze"... Abbiamo costruito mura per tenere gli utenti fuori dalle nostre vite.
Ed ora eccoci qua, murati vivi dentro quelle stesse mura, demotivati e appassiti interiormente. Solo la creazione di una relazione di cura magica e trasformante ci salverà! Solo lasciar andare il mediocre modello cartesiano e prendere consapevolezza dell'unicità della persona ci permetterà di vivere la vita nella sua pienezza...
Per raggiungere tale obiettivo il format “#giornifelici in Casa Protetta” sviluppato dalla Dott.ssa Letizia Espanoli[3] ha come fine quello di aiutare la persona che intraprenderà tale percorso ad essere, prima di tutto, pienamente responsabile della propria salute e felicità interiore.
Durante il per-corso esperienziale si acquisiranno gli strumenti per iniziare ad attivare un cammino volto a migliorare nettamente la qualità della propria giornata, infatti attraverso un cambio di prospettiva è possibile diminuire in maniera drastica lo stress in tutti gli ambiti della propria vita.
Solitamente accade, però, che coloro che frequentano un corso formativo sullo stress lavoro correlato attivino buoni meccanismi nei giorni immediatamente successivi alla formazione; ma in seguito ritornino alle “vecchie abitudini”.
Il Per-corso della durata di 9 giornate da 7 ore ciascuna è stato studiato sulla base del modello “Sente-mente ” e quindi capace di traghettare dall’impotenza all’autoefficacia cogliendo tutte le indicazioni metodologiche e scientifiche dei più grandi formatori mondiali nel campo della psicologia positiva e delle neuroscienze.






APPROFONDISCI
Stress lavoro correlato
Una condizione sempre più diffusa in tutte le aziende
In questi ultimi decenni, come non accadeva da tempo, si è assistito ad un notevole aumento dello stress lavoro correlato.
La Commissione Europea, nel 2002, ha definito lo stress come “la reazione emotiva, cognitiva, comportamentale e psicologica ad aspetti avversi e nocivi del lavoro dell'ambiente di lavoro e dell'organizzazione del lavoro. E' uno stato caratterizzato da alti livelli di veglia e di angoscia e spesso di sentirsi inadeguati, incapaci a sostenere il peso della situazione”.
Nonostante il notevole impegno attivato ormai da diversi decenni dalle organizzazioni nazionali ed internazionali nel tentativo di ridurre, o almeno contenere, il danno dovuto allo stress in ambito lavorativo, il fenomeno permane su livelli di emergenza.
E’ possibile cambiare rotta? Si può vivere bene con una soglia di stress considerata “accettabile”?
Il Dott. Antonovsky afferma che: “lo stress è un fenomeno inevitabile, la vita quotidiana è continuamente soggetta ai micro o macro agenti stressanti che impediscono alla persona di raggiungere uno stato ipotetico di equilibrio omeostatico; ciò nonostante, le persone, in larga maggioranza, riescono a mantenere un rapporto equilibrato con l’ambiente e in alcuni casi, anche nelle circostanze più sfidanti, riescono a svilupparsi, a crescere ed a conseguire livelli sempre più intensi di benessere”[2].
La diversità delle risposte allo stress è da ricercare dentro questa variabilità di orientamento e di abilità personale nel perseguire il proprio benessere entro le particolari circostanze della vita, bisogna anche tener conto che la qualità dei contesti di vita è rilevante nel favorire o meno tale orientamento personale.
Le ultime ricerche della Positive Psycology vanno anche ad approfondire le caratteristiche ed i predittori di ‘buon funzionamento’ psicologico ovvero delle risorse più o meno diffusamente a disposizione delle persone per far fronte alle sfide della vita, tra le quali rientra ovviamente anche lo stress lavoro-correlato.
Per cui la promozione della salute acquista un valore preponderante oltre che per la società in generale anche per le aziende, attraverso strategie identificabili nelle azioni dirette a individuare e rafforzare le risorse necessarie alle persone per far fronte allo stress.
Come favorire la promozione del benessere in un’azienda di persone che si prendono cura du altre persone?
La situazione economica attuale ci spinge, sempre più, a trovare soluzioni che abbiano un grande impatto ma che richiedano un utilizzo minimo di risorse.
Nei servizi socio sanitari sono sempre più presenti la fatica, la demotivazione, le scarse relazioni e di conseguenza la soddisfazione dei propri interventi e la gioia nel cuore.
"Quando gli operatori sanitari creano le condizioni per un'assistenza premurosa, abbiamo l'ambiente ideale per cui i pazienti possono guarire se stessi. Troppo spesso facciamo l'errore di aiutare i malati mentre siamo esauriti. Da bravi terapeuti ci è stato insegnato a sacrificare i nostri bisogni per aiutare gli altri. Ci ritroviamo così a dormire poco, magiare male, trascurare gli affetti, rinviare la cura di sé e chiudere il cuore per proteggerci; in breve, siamo fisicamente, emotivamente e spiritualmente svuotati.
Non appena un medico o un altro operatore diventa esaurito, il pozzo si secca e la cura autentica non può più avvenire. E poichè siamo esauriti ci sentiamo perseguitati e finiamo con il fare la parte dei cattivi, ovvero a prendercela con i pazienti se abbiamo le pile scariche.
Se avessi una bacchetta magica eliminerei la folle idea che si può essere bravi medici solo a spese della propria salute. E' impossibile essere pienamente presenti ai pazienti, aprire il cuore a aiutare gli altri, quando non abbiamo nulla da dare. Se i medici potessero essere esempi di cura di se, l'intero sistema subirebbe una trasformazione radicale. Se i guaritori potessero prima guarire se stessi, riusciremmo ad aiutare e amare da una posizione di integrità, guarendo più efficacemente il mondo" scrive Lissa Rankin, medico e scrittrice.
Educare alla felicità nei servizi socio sanitari vuol essere dunque un percorso capace di portare più serenità e armonia nel cuore dei dipendenti rendendoli così più capaci di migliorare le relazioni tra colleghi, con i familiari e con l'utenza. Educare ai servizi socio sanitari vuol dire riscrivere il modello organizzativo del servizio, passare dal modello del "fare" a quello del "crescere insieme", dal modello bio medico cartesiano a quello dell'energia del campo, dove ognuno influenza l'altro, dalla leadership per compiti a quella che ispira e guida verso nuovi scenari di umanità e partecipazione.
Durante questo percorso, grazie alle molteplici tecniche e strategie offerte, le persone potranno aumentare il livello del proprio benessere, della propria energia vitale, del buon umore e soprattutto aumenteranno il proprio rilassamento mentale e fisico.
Un percorso davvero utile per far fronte al burn out ed allo stress che gli operatori socio sanitari vivono ogni giorno. L'itinerario formativo permetterà a ciascuno di implementare gli strumenti per far fronte alle situazioni stressanti. Non sono gli eventi che accadono a creare lo stress, ma il modo attraverso il quale guardiamo a quegli eventi.
“…come medici e operatori socio sanitari abbiamo un'opportunità sacra: possiamo stimolare le reazioni di rilassamento nei nostri pazienti e quindi contribuire al processo di guarigione più dei farmaci. Se accettiamo la sfida e facciamo bene il nostro lavoro, potremmo anche fare la differenza. Senza il potere terapeutico dell'ascolto, del tocco amorevole, delle cure premurose e dell'intenzione curativa, cosa abbiamo da offrire ai pazienti se non la mera tecnologia?" prosegue Lissa Rankin
Conclusioni
“La felicità non è una fortuna, ma un’intelligenza, che si può apprendere e sviluppare” André Christophe
[1] European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions. Work-related stress 2007.
[2] Antonovsky A. The salutogenic model as a theory to guide health promotion. Health Promot Int 1996; 11: 11-8
[3] Dott.ssa Letizia Espanoli, assistente sociale, creatrice del Sente-mente project e consulente in diverse realtà sul territorio italiano, esperta in:
- gestione delle risorse umane ed empowerment,
- formazione sull’efficacia del lavoro;
- formazione per la prevenzione e gestione dello stress lavoro correlato con modalità motivazionali e di riduzione dello stress.