Vivere la demenza oltre gli schemi
Molto spesso, quando ci si sofferma a pensare al tema demenza, ciò che si va costruendo nella mente, è la classica immagine stereotipata dell’anziano disorientato e affetto da problemi di memoria. Spesso l’opinione pubblica ed i media si fermano lì: sul fermo immagine, su uno schema stereotipato troppo spesso riproposto e quindi interiorizzato. Un cliché che difficilmente le persone che convivono con la demenza riescono a scrollarsi di dosso. Peccato che, aldilà di quello, i panorami dell’anima di chi vi vive con la demenza, siano molto più complessi e variegati di quanto la nostra mente non riesca a concepire.
Ma perché è così difficile liberarsi di tali stereotipi e comprendere profondamente il vissuto della persona con demenza?
Perché la natura del nostro cervello è quella di ragionare per schemi. I medici stessi tendono a voler ricondurre il caleidoscopico mondo della demenza a categorie diagnostiche ben precise. Così anche noi, i carepartner, tendiamo a costruire una visione ben precisa del nostro caro e ad assimilare il vissuto del nostro caro ad uno schema di comportamenti, vissuti ed emozioni.
Quante volte pensiamo di conoscerlo meglio di chiunque altro e che nessuno meglio di noi sia in grado di curarlo? Quante volte riteniamo di sapere cosa è meglio per lui? Questo tipo di pensieri possono essere un campanello di allarme del fatto che siamo caduti vittime di uno schema e che abbiamo smesso di ascoltare ed ascoltarci.
La definizione di schema non suona minacciosa: “Principio organizzativo attraverso il quale noi interpretiamo la realtà”. Come anche la sua funzione appare innocua: “Lo schema nasce dalla necessità, tipicamente umana, di costruire una rappresentazione del mondo stabile e coerente.” L’università di Trento, lo ha dimostrato recentemente con una ricerca pubblicata sulla rivista “Journal of Neuroscience”: il cervello usa le stesse aree e gli stessi schemi per orientarsi nello spazio fisico e in quello delle idee. Tuttavia, questa modalità adattativa di funzionamento può diventare molto pericolosa, soprattutto quando il cervello tenta di assimilare ad uno schema la natura umana, ed in particolare, la natura speciale della persona con demenza.
La demenza, infatti, è espressione di menti speciali, frutto di un funzionamento cognitivo fuori da ogni schema. Demenza è manifestazione di linguaggi e comportamenti unici..anch’essi speciali. Lasciamoci coinvolgere da questa unicità.
Nella relazione con il nostro caro possiamo scegliere: ripercorrere uno schema, la trama di un film già visto, oppure cogliere lo stupore di un legame nuovo, unico, da scoprire o ricostruire?
Per oggi, solo per oggi, concediti di volare oltre. Se ti soffermi a riflettere, puoi scorgere tutti gli schemi che affollano la tua mente e la condizionano negativamente. Puoi individuare quei vortici di pensiero che intrappolano e ostacolano l’espressione dell’essere più profondo del tuo caro. Non lasciare che gli schemi creino solchi profondi nel vostro legame, è tempo di spalancare le finestre alla coscienza e dare spazio ad aria nuova. Aria profumata di nuove consapevolezze.
Prima di offrire aiuto ad una persona che convive con la Demenza, ricordati di aiutare te stesso
Harry Urban
Come stanare gli schemi, i pregiudizi, i pensieri limitanti che depotenziano la relazione con il tuo caro?
-Vai alla ricerca del tuo schema. Quali sono le situazioni che ritieni più frustranti? Cominciare a capire in quali momenti senti maggiore disagio è il primo passo per combattere gli schemi.
-Osservati e parlati. Sii accogliente verso te stesso, ascolta e culla le tue emozioni.
-Cerca prove contrarie ai tuoi schemi depotenzianti. Comincia a raccogliere dati contro lo schema. Ad esempio, se senti di non riconoscere più il tuo caro, cerca una particolare o una parte di lui/lei, seppur piccola, che possa contraddire questa convinzione.
-Quando avrai stanato i tuoi pensieri limitanti e depotenzianti, scrivi il tutto nero su bianco e poi strappa via. Crea una pioggia di coriandoli di schemi/catena.
Puoi essere liber* di vivere nuove possibilità di relazione con il tuo caro se scegli di concedere e concederti nuove possibilità. Lasciati andare ed allenati a creare un giorno speciale ed unico solo per voi. Un giorno per guardare il tuo caro con occhi diversi, un giorno per stupirti e stupire. Un giorno migliore..oltre gli schemi..potetete costruirlo insieme. Sarà come piace a voi, come siete voi..unici e speciali!
Lo stupore è nella vita, è nelle esperienze. Ecco perché non lo puoi capire ma lo puoi solo vivere
Letizia Espanoli
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