La Bellezza a Scuola: sta aspettando te.
L’abilità di s-velare la Bellezza è una competenza chiave da sviluppare in un piano di allenamento per costruire la Felicità Interna Lorda a scuola dal punto di vista organizzativo, e a livello individuale. Ma come facciamo a scegliere di assumerci la responsabilità della nostra felicità interiore?
Si tratta di interiorizzare la credenza secondo cui gli eventi che accadono nella nostra vita non sono né giusti né sbagliati: sono semplici accadimenti e sta a noi scegliere come li vogliamo guardare. A noi la responsabilità di quali significati attribuire a tutto ciò che si presenta nella nostra vita.
Possiamo vivere nella reattività, oppure scegliere di orientare in maniera consapevole il nostro agire verso la ricerca intenzionale di risposte che siano costruttive e funzionali al nostro benessere interiore, mentale, emozionale e fisico.
Abbracciando un atteggiamento e una mentalità di crescita, aumentiamo la nostra capacità di diventare costruttori della nostra felicità interiore. Le ricerche della psicologia positiva indicano molto chiaramente come la nostra salute e la nostra Felicità siano fondamentalmente nelle nostre mani. Sonja Lyubomirsky in particolare, ricercatrice nel campo della Psicologia positiva, ha concluso che circa il 50% della nostra Felicità è determinata dai nostri geni, il 10% dalle nostre circostanze di vita, ma ben il 40% dipende dalle nostre scelte e azioni quotidiane.
Molto quindi dipende da dove noi scegliamo di porre l’attenzione. Ed è evidente che in una situazione così sfidante come quella che sta attraversando la scuola, i nostri meccanismi fisiologici, biologici e mentali ci spingono spontaneamente a sottolineare il peso, la fatica, lo stress, la tensione emotiva e le difficoltà alle quali siamo chiamati a far fronte.
La nostra mente tende naturalmente a focalizzarsi su questi aspetti. Spetta a noi accompagnarla a guardare oltre, allargare la visione e delineare nuovi orizzonti. Spetta a noi auto-educarci, educare il nostro sguardo, puntare gli occhi in una direzione o in un’altra. Spetta a noi educare i nostri geni e ascoltare il nostro cuore per accendere i riflettori sulla bellezza che c’è, nonostante le fatiche che viviamo. L’idea è proprio quella di chiedersi: cosa mi creo al di là dei limiti, delle circostanze esterne e delle percezioni della mia mente per abbracciare pienamente la logica del cambiamento?
Ed è un’abilità che si conquista giorno dopo giorno, un muscolo della felicità interiore che possiamo scegliere di allenare attraverso strategie e azioni capaci di riportarci nel qui e ora, per vivere l’istante presente. Perché l’unico spazio in cui noi possiamo agire e riappropriarci della responsabilità del nostro benessere, è nel momento presente. Solamente quando iniziamo ad uscire dalla modalità del pilota automatico, per diventare degli osservatori attenti e curiosi della nostra vita interiore; possiamo cominciare a prendere consapevolezza dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, e leggere tra le righe il significato delle nostre azioni.
Ecco allora che possiamo entrare nel film della nostra vita e indossare contemporaneamente il costume dell’attore, l’abito dello spettatore ed il mantello del regista. In questo film impariamo ad accogliere, vivere pienamente e attraversare il mare delle nostre emozioni. Ciò ci consente di essere realmente protagonista e scegliere con intenzionalità cosa cambiare e su che cosa focalizzare la nostra attenzione.
Sintonizzare gli occhi della mente e il cuore nella direzione di ciò che di bello possiamo far accadere è una scelta che possiamo compiere deliberatamente e a priori, senza aspettare che siano le circostanze esterne a fornirci delle soluzioni. Piuttosto scegliamo a prescindere di diventare costruttori di bellezza, creatori di nuove soluzioni e possibilità: è un ottimo modo per vivere le circostanze avverse con resilienza e flessibilità, moltiplicando gli istanti di felicità all’interno delle nostre giornate di vita.
Costruire la Felicità interiore è un invito a vivere la scuola, il proprio essere insegnante, educatore, come un’esperienza orientata all’autoeducazione e alla crescita interiore. Vuol dire spegnere la lamentela e accendere la bellezza prima di tutto dentro noi stessi, poi nelle relazioni con colleghi, bambini, ragazzi, famiglie e infine con l’intero sistema scuola.
Da dove iniziare? Oltre a coltivare l’intenzionalità e curare l’auto-dialogo interiore, possiamo anche lavorare su noi stessi cambiando le parole che utilizziamo e che disegnano i paesaggi interiori della nostra Anima.
Come? Ogni volta che ci ritroviamo a rimuginare su aspetti della nostra vita professionale e personale, entriamo nella zona di non resilienza dove la fanno da padrone la lamentela, la critica e il peso amplificato delle circostanze esterne sulle quali non abbiamo controllo, lasciando la porta aperta alla frustrazione e al senso di impotenza.
E dunque quale momento migliore, se non quello, per scegliere di rivolgere la nostra attenzione e le nostre energie verso la nostra interiorità, di accogliere il messaggio portato dalle nostre emozioni? Premiamo il tasto “rewind” del nostro telecomando mentale e riavvolgiamo il nastro: scegliamo di cambiare le parole che danno voce ai pensieri depotenzianti. Selezioniamo con cura le parole che creeranno nuove immagini, nuove emozioni e saranno capaci di condurci in un campo di possibilità dove piantare e innaffiare semi di bellezza.
Facciamo un esempio banale. Se ti ritrovi a preparare la video lezione da condividere con i tuoi studenti, poniti alcune domande e soprattutto osserva lo stato emotivo e l’atteggiamento mentale che ti accompagnano. Forse una vocina interiore critica e sfiduciata ti sta barrando la strada, esibendo un bel cartello STOP e ostacola la tua creatività ripetendoti: ma cosa vuoi inventarti adesso? Tanto lo sai che non ce la farai mai a creare qualcosa di bello e accattivante come se tu fosse in classe a scuola. E allora è inutile provarci. Tanto a cosa serve? Con questa didattica a distanza è impossibile rendere la lezione interessante… I bambini si annoiano e mi annoio pure io… In più ci metto una vita!
Oppure puoi chiudere gli occhi, rendere il tuo respiro più lento, profondo e consapevole, immaginando di visualizzare un bel cartello “deviazione”. E chiederti: come posso trasformare questi pensieri depotenzianti? Ecco che, con uno spirito giocoso e di leggerezza, puoi divertirti a coltivare nuovi pensieri ed esplorare nuove strade.
Ad esempio piantare con determinazione un nuovo seme della speranza: Oh che bello! Adesso è arrivato proprio il momento di preparare una fantastica video lezione. Eccomi qui pronto/a a raccogliere la sfida! Mi metto all’opera, ci metto gioia, passione… ed in un batter d’occhio incomincio a costruire una meravigliosa video lezione, che sarà capace di entusiasmare e incuriosire i miei alunni. I bambini e ragazzi stanno aspettando con gioia di vedermi. Voglio donare loro allegria e ispirazione. Cosa scelgo di inventarmi? Quale nuova strada mi sta indicando questa deviazione?
Adottando questo approccio ottimista e positivo a priori, è possibile secondo le ricerche della psicologia positiva, iniziare a fare uno switch, che non solo ti riporterà in una zona di maggiore resilienza; ma ti consentirà di nutrire e far sbocciare dentro di te emozioni positive. Può agire come un vero e proprio corto-circuito nel hardware della tua vocina critica interiore
Cambiare prospettiva è molto più semplice di quanto tu creda, se scegli di farlo! Una volta generato il primo pensiero positivo questo ti condurrà ad attivare nuove risorse, perché avrai scelto tu come vivere questo momento e ci crederai fermamente. E allora tornerai al timone della tua video lezione (e non solo!), stringendo le redini della tua felicità interiore.
Fai attenzione però, non si tratta di vedere il bicchiere mezzo pieno… Si tratta di scegliere di riempirlo di concretezza e azioni, piccole o grandi che siano, capaci di far fiorire la bellezza ovunque tu ti trovi! Cosa ne dici? Sei pronta/o a sfidare te stesso/a, scommettere sul bicchiere mezzo pieno? E soprattutto continuare a riempirlo, goccia dopo goccia.
Al prossimo articolo: e se vuoi scriverci saremo felici di risponderti
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