Le giornate si accorciano e io che convivo con la demenza sono in difficoltà, come puoi accogliere il mio disagio?
In questo periodo dell’anno assistiamo ad una lenta e meravigliosa trasformazione della natura intorno a noi.
Le foglie delle piante mutano colore disegnando paesaggi ricchi di bellezza e di fascino, le giornate si accorciano donandoci serate un po’ più lunghe.
Riducendo le ore di luce l’organismo soffre un po’ perché produciamo più melatonina, ormone che induce il sonno, e meno serotonina , ormone definito del buon umore questo contribuisce a farci sentire più stanchi e a volte un po’ tristi.
Tutti questi piccoli disagi sono percepiti anche dai nostri cari che con-vivono con la demenza e spesso loro non sono in grado di comunicarcelo a parole, possiamo notare che nel tardo pomeriggio se non abituati a fare un sonnellino dopo pranzo tendono ad appisolarsi soprattutto se non coinvolti in qualche attività per loro piacevole, oppure percependo il sopraggiungere del buio vanno alla ricerca di un ambiente che li faccia sentire al sicuro, chiedono di poter andare a casa perché a volte in quel momento non riconoscono gli ambienti familiari come “casa”.
Esistono varie strategie per superare questi disagi, in primo luogo è necessario curare molto l’alimentazione offrendo cibi ricchi di vitamine, fibre e minerali che si prendono cura del loro intestino, perché è qui che si forma la maggior parte della serotonina.
E’ consigliato sostituire gradualmente il pane, la pasta ed il riso bianco con quelli integrali evitando i prodotti da forno industriali che contengono molti zuccheri, introducendo anche i cereali.
Un’altra ipotesi avanzata dal mondo scientifico è che anche gli omega 3 contenuti nel pesce, nelle noci, nei semi di lino, nei semi di zucca possono essere molto utili per favorire la produzione di questa sostanza.
E’ questo il periodo dell’anno in cui vengono a maturazione quei meravigliosi ortaggi a frutto che sono le zucche dalle mille forme e colori, che danno l’opportunità di essere usate in cucina in mille ricette.
Coinvolgere i nostri cari nella preparazione di piatti contenenti la zucca o i suoi semi diventa un modo per curare l’alimentazione della famiglia, ma soprattutto farli sentire ancora utili nel realizzare semplici compiti spostando l’attenzione dal volersi allontanare dall’ambiente in cui sono.
Ricordo che la mia nonna dopo che io avevo tagliato la zucca a spicchi , nonostante i problemi di artrosi alle mani , era molto abile con il cucchiaio nel togliere i semi contenuti all’interno e dopo averli ben lavati e asciugati li disponeva sulla placca del forno per la tostatura. Per la cottura della zucca invece mi aveva insegnato a lessarla con poca acqua e per pochi minuti terminando poi la cottura in forno per asciugarla. I suoi piatti preferiti da cucinare con la zucca erano il risotto e gli gnocchi con i quali dava il meglio di sé.
Durante queste semplici attività la loro memoria emozionale li riporta a ricordare istanti di vita vissuta e i racconti che prendono vita sono carichi di bellezza, ricchi di particolari che ci lasciano spesso senza parole.Il merito di questa magia è sicuramente dato dai colori, dai profumi, e dai sapori che sanno con maestria stimolare la loro memoria emozionale dove sono conservati i ricordi più belli, quelli che ogni volta che vengono rispolverati sanno dare nutrimento e gioia al cuore.
Ognuno di noi può farsi aiutare in compiti molto semplici, sempre comunque tenendo conto delle loro passioni, di quello che loro sentono di essere ancora capaci di fare, e se il risultato non fosse secondo le vostre aspettative?
Esultate e festeggiate comunque per i momenti di amore e affetto che questa attività vi ha permesso di vivere.
Sperimenta queste strategie e raccontami come è andata
#giorgina_felicitatrice